MEGLIO IL PARERE DI SOFRI O DELLA MAMBRO CHE DEI TANTI IMBECILLI CHE HANNO RESE LE CARCERI INVIVIBILI
TANTO SCANDALO PER NULLA: SE PROMUOVI GLI “STATI GENERALI DELL’ESECUZIONE PENALE” E’ NORMALE CHE UNA CONSULTAZIONE PUBBLICA COINVOLGA ANCHE EX DETENUTI
Il 19 maggio il ministro Orlando ha lanciato gli Stati generali dell’esecuzione penale. Gli Stati generali sono una consultazione pubblica, un tavolo a cui sono chiamati tutti gli esperti, sotto ogni punto di vista, di un settore.
Si legge che “gli Stati generali puntano a raccogliere il contributo di idee e proposte, in questo caso, di avvocati, magistrati, docenti universitari, operatori penitenziari e sanitari, assistenti sociali, volontari, garanti delle persone detenute, rappresentati della cultura e dell’associazionismo civile in prospettiva di un cambiamento profondo del sistema di esecuzione della pena”.
In linea di principio, sempre che non rappresenti la solita inutile passerella, non vedo cosa ci sia da obiettare sull’iniziativa in sè.
Sono stati nominati 9 coordinatori per i 18 tavoli tematici.
1 — ‘Spazio della pena: architettura e carcere’ — Luca Zevi, architetto
2 — ‘Vita detentiva. Responsabilizzazione, circuiti e sicurezza’ — Marcello Bortolato, magistrato presso l’ufficio di Sorveglianza di Padova
3- ‘Donne e carcere’ — Tamar Pitch, Università degli studi di Perugia
4 — ‘Minorità sociale, vulnerabilità , dipendenze’ — Grazia Zuffa, Comitato Nazionale per la Bioetica
5 — ‘Minorenni autori di reato’ — Marco Rossi Doria, insegnante
6 — ‘Mondo degli affetti e territorializzazione della pena’- Rita Bernardini, ex deputata 7- ‘Stranieri ed esecuzione penale’ — Paolo Borgna, Procuratore Aggiunto di Torino
8 — ‘Lavoro e formazione’ — Stefano Visonà , capo Ufficio legislativo del ministero del Lavoro
9 — ‘Istruzione, cultura e sport’ — Adriano Sofri, scrittore.
Dov’e’ il problema?
Se l’obiettivo è aprire un dibattito costruttivo sulla riforma del sistema carcerario ci sta bene anche chi ha avuto una esperienza da detenuto, se ha espiato la pena ovviamente.
Che si chiamino Adriano Sofri o Francesca Mambro, poco importa, tanto per chiarire.
Visto la pletora di imbecilli che da decenni il problema non l’ha risolto, a comiciare dal sovraffollamento e dalle condizioni di vita, e che ci hanno visto condannare persino dalla Corte di Giustizia europea, che problema c’è ad ascoltare anche i consigli di ex detenuti?
E se sono ex detenuti è chiaro che hanno commesso un reato, non vengono certo dalle suore Immacolatine.
Strillare serve a poco quando sarebbe utile ragionare.
Ma è uno sport che non paga elettoralmente: l’Italia è piena di benpensanti che pensano che la galera non li riguardi.
Fino a che non tocca a loro.
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