MILANO, CANCELLAVANO MULTE IN CAMBIO DI REGALI: CHIESTA LA CONDANNA DI ALTRI 12 VIGILI LUMBARD
MENTRE I COLLEGHI ERANO A CACCIA DI INFRAZIONI, LORO AZZERAVANO CENTINAIA DI VERBALI
Insegne pubblicitarie abusive (multa da 5mila euro). Ma anche le più svariare infrazioni del codice della strada.
Per non parlare delle occupazioni del suolo pubblico ottenute senza versare un euro alle casse comunali. Mentre i colleghi erano a caccia di infrazioni, all’interno dello stesso corpo dei vigili c’era una sorta di ufficio parallelo che lavorava perchè centinaia di verbali venissero azzerati, annullati, perfino confezionando di proprio pugno ricorsi inattaccabili.
Questa è la ricostruzione dell’inchiesta nata sul rilascio anomalo di pass per la sosta, avviata dallo stesso comando di piazza Beccaria e coordinata dal pm Grazia Colacicco.
L’inventore del ‘sistema’, Damiano Borchielli, ha già subito una condanna in primo grado a sette anni per un nutrito elenco di corruzioni.
In cambio del 30 per cento della multa comminata, interveniva sui database del comando di via Friuli, manometteva dati, impugnava contravvenzioni.
E a quei sette anni di carcere, ora, potrebbero aggiungersi un altro anno e mezzo per episodi più recenti. Abuso d’ufficio, falso in atto pubblico le nuove accuse.
Insieme all’indomabile Borchielli – una volta perquisito e indagato avrebbe continuato la sua attività parallela finendo così agli arresti domiciliari – ci sono altri dodici imputati.
Il pm, al termine della requisitoria, ha chiesto condanne da 7 mesi ai 3,4 anni per Lucia Avolio, altro ghisa che, in cambio di qualche multa cancellata, si sarebbe vista regalare una serata nel segno del lusso con la sua famiglia.
Nel 2010 gli investigatori di piazza Beccaria, intercettano Borchielli al telefono con la compagna mentre spiega come ha fatto annullare le multe a una società di auto di lusso a noleggio, la Planet.
“Questa qui (la Avolio, ndr ) – dice il vigile alla compagna – che mi ha inserito le targhe mi ha chiesto se le posso mandare una macchina per una festa che deve fare. Io le ho risposto ” sicuramente sì, figurati””.
Ed effettivamente, nell’ottobre di 5 anni fa, sotto casa Avolio si materializza una Mercedes scura con autista della Planet, che accompagna la dipendente di palazzo Marino, il marito e i figli, a una serata.
La clientela dell’ufficio parallelo antimulte era varia. Dal bar panetteria di via Solferino che aveva quattro parcheggi in zona a traffico limitato, a un portinaio di corso Buenos Aires.
A fine 2010 è il vigile – e altro imputato – Roberto Squillace che contatta Borchielli per un favore. “Damiano, io ti chiamavo per questa cosa qua. Io c’ho qui il mio portinaio che negli anni deve aver accumulato qualche multa. Se ti do la targa riesci a verificare?”.
Borchielli è una garanzia: “Ascolta, mi porti tutte le targhe e ti sistemo tutto quanto, anche quelle scadute”. Mercoledì prossimo, al termine delle arringhe, la sentenza stabilirà la bontà di queste accuse.
Emilio Randacio
(da “La Repubblica“)
Leave a Reply