MINISTRA TRENTA: “AVEVO AVVISATO SALVINI, NON HA VOLUTO ASCOLTARE, ORA NON SI LAMENTI”
“ERA CHIARO CHE SOLO LA MISSIONE SOPHIA POTEVA EVITARE L’INTERVENTO DELLE ONG”
Tra Elisabetta Trenta e Matteo Salvini quel feeling necessario fra ministro della Difesa e ministro dell’Interno non è mai scattato.
Anzi, spesso le frizioni fra di loro hanno provocato scintille. Ancora adesso, dinanzi ai diversi casi di navi cariche di migranti che popolano il mar Mediterraneo e chiedono di poter sbarcare, la ministra non nasconde la sua rabbia e il suo rammarico perchè tutto questo “si sarebbe potuto evitare”. Non solo,
“lo avevo detto a Matteo Salvini: senza la missione Sophia torneranno le ong. Non ha voluto ascoltare e adesso si lamenta”.
Intervistata dal Corriere della Sera, Trenta rispedisce al mittente gli attacchi che ha ricevuto negli ultimi giorni e sottolinea quella che secondo lei è la prima delle priorità da affontare.
“Indipendentemente dal caso migranti e delle ong l’emergenza da affrontare è quanto sta accadendo in Libia perchè la situazione è peggiorata sensibilmente e ho dato mandato allo Stato Maggiore di pianificare vari scenari. Se la crisi dovesse degenerare, l’Italia non può farsi trovare impreparata”
Nei mesi scorsi Salvini aveva pubblicamente annunciato che l’Italia sarebbe uscita dalla missione europea Sophia, che prevedeva l’impiego delle navi militari per pattugliare il Mediterraneo, da lui ritenuta “inutile e dannosa”. L’Ue ne ha poi decretato la sospensione, con la conseguenza dell’aumento degli sbarchi fantasma.
“La Marina continua ad assicurare i tradizionali compiti istituzionali di difesa dei confini marittimi, di salvaguardia degli interessi nazionali e di sicurezza della nostra comunità . Abbiamo “Mare Sicuro”, che arriva fino alle acque davanti le coste libiche. Abbiamo quattro navi già schierate, compresa Nave Caprera in porto a Tripoli per l’assistenza tecnica alla Guardia costiera libica. Ma l’operazione prevede fino a un massimo di sei unità , cinque mezzi aerei e un contingente di 754 persone”.
Sul caso particolare del veliero Alex di Mediterranea, Trenta spiega come è andata:
“Il generale Pietro Serino, il mio capo di gabinetto, ha chiamato il prefetto Matteo Piantedosi offrendo il supporto delle navi militari. Abbiamo chiarito che con le nostre navi potevamo occuparci del trasbordo immediato dei migranti a Malta, quindi per portarli lontano dalle nostre coste visto che anche pubblicamente le autorità de La Valletta si erano dette pronte ad accoglierli. Eravamo a disposizione per il massimo sostegno, ci è stato detto che non serviva. Siamo rimasti a disposizione, pronti. Ma da quel momento non è più arrivata alcuna richiesta del Viminale. A questo punto trovo però inopportuno che attacchi sempre i militari. L’ho già detto varie volte e lo ribadisco: serve rispetto”.
(da agenzie)
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