MOSCA NEL PANICO PER IL GOLPE DI WAGNER: ECCO COSA RISCHIA PUTIN E COME CAMBIA LA GUERRA PER LA SUCCESSIONE
AL CREMLINO LA MINACCIA DI PRIGOZHIN E’ CONSIDERATA REALE E CONCRETA
Blindati per le strade di Mosca e Rostov-sul-Don, posti di blocco sulle autostrade e ufficiali di polizia, Guardia Nazionale e servizi segreti richiamati in servizio nella notte. Internet bloccato o rallentato, e generali balbettanti che implorano i loro ex compagni di Wagner di fermarsi, mentre arrivano voci di scontri a fuoco tra militari regolari e mercenari al fronte del Donbass.
Evgeny Prigozhin ha lanciato il suo golpe, che aveva peraltro annunciato e promesso in termini talmente espliciti da essere stato considerato uno che bluffava, come i suoi troll in Rete. Invece sembra che almeno al Cremlino la minaccia sia considerata molto concreta, anche se fino a notte fonda nessuno riusciva a trovare tracce della “marcia su Mosca” dei Wagner, e nemmeno a localizzare il loro comandante.
Sulla cui ribellione però non c’è alcun dubbio, dopo che ieri ha pronunciato quello che tutti o quasi a Mosca pensano, ma nessuno osa dire: che l’invasione dell’Ucraina, il 24 febbraio 2022, è stata un errore.
Nessuno è riuscito a localizzare fino a tarda notte nemmeno Vladimir Putin, facendo precipitare il Cremlino in un panico visibile.
Dall’altra parte della linea del fronte, gli ucraini annunciavano che stanno comprando i popcorn. La controffensiva di Kyiv ha colpito nel tratto più debole del fronte russo: al Cremlino.
Se Putin riesce a domare Prigozhin, diventa comunque un leader che non è riuscito a controllare il suo stesso “cuoco”, arrivando a uno scontro tra clan interni al suo regime che vacilla sull’orlo di una guerra civile. Se non riesce a domarlo, da oggi l’esercito ucraino potrà avanzare come un rullo compressore perché Mosca sarà presa da regolamenti di conti interni. Per il leader russo è una partita “lose-lose”, una manifestazione di debolezza che apre giochi feroci e imprevedibili, nella guerra di successione.
(da La Stampa)
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