‘NDRANGHETA, RETATA IN LIGURIA, 12 ARRESTI: PERQUISITI GLI UFFICI DI UN CONSIGLIERE REGIONALE PDL E DI UN CONSIGLIERE COMUNALE PDL
L’IPOTESI DI REATO E’ IL VOTO DI SCAMBIO TRA I DUE ESPONENTI POLITICI ALESSIO SASO E ALDO PRATICO’ (ENTRAMBI EX AN) E IL BOSS GANGEMI…I RAPPORTI CHE EMERGONO DALLE INTERCETTAZIONI AMBIENTALI
L’ufficio del consigliere regionale della Liguria Alessio Saso (PdL), è stato perquisito dai carabinieri del Ros nell’ambito dell’operazione antimafia denominata `Maglio 3′ che ha portato ieri a 12 arresti.
Saso è sospettato della violazione del Dpr 16560 numero 560 articolo 86, l’antesignano del `voto di scambio’ che, tecnicamente, può essere contestato solo sotto elezioni.
Nella vicenda è coinvolto, per le stesse ipotesi di reato, anche il consigliere comunale, Aldo Luciano Praticò (Pdl).
Anche il suo ufficio è stato perquisito
Dalle intercettazioni ambientali si ricava l’ipotesi che la candidatura alle amministrative del 2010 di Alessio Saso, il consigliere regionale del Pdl, indagato per violazione del Dpr 16560 numero 570 articolo 86, ovvero il vecchio voto di scambio, possa essere stata sostenuta da Domenico Gangemi attraverso i contatti con Giuseppe Marcianò e Michele Ciricosta, capi della locale di Ventimiglia.
Si legge nelle oltre 200 pagine di ordinanza di custodia cautelare firmate dal gip Nadia Magrini: «Le intercettazioni del telefono di Gangemi consentivano di registrare già nel mese di novembre 2009 le telefonate con il consigliere regionale. Il primo contatto telefonico tra l’amministratore locale ed il `capo bastone’ avveniva il 28 novembre e lasciava chiaramente intendere una loro pregressa conoscenza».
Il consigliere regionale Alessio Saso incontrò per due volte Giuseppe Marcianò, cugino del boss della `ndrangheta condannato per l’omicidio di Francesco Fortugno e capo della Locale di Ventimiglia.
È lo stesso Saso che ne parla con Domenico Cangemi, capo della Locale di Genova, al quale aveva chiesto aiuto per le elezioni.
È il 19 febbraio 2010 quando Gangemi chiama Saso al cellulare.
Gangemi: «passa a trovare Peppino (Giuseppe Marcianò), mio cugino »
Saso: «si»
Gangemi: «Vacci da solo però, hai capito? »
Saso: «si, ci sono già stato, ci rivado un’altra volta»
Gangemi: «no, no… io mi sono visto con lui domenica, ha tentato di telefonarti ma non hai mai risposto. Saso: ah, ma era libero? Gangemi: eh, sempre o chiuso o non raggiungibile»
Saso: «eh si, perchè sto sempre… sempre in mezzo alla gente, guarda, sono nella campagna elettorale mortale, proprio mortale».
Gangemi: «io ne ho parlato, abbiamo fatto una chiacchierata e lui gradisce che vai a trovarlo tu solo, capisci?»
Lo stesso Saso, incontra nel point elettorale di Arma di Taggia il nipote di Gangemi, Massimo, e un suo amico, Vincenzo La Rosa.
I due si presentano come sostenitori di Eugenio Minasso, parlamentare del Pdl, eletto, sostengono, grazie ai loro voti.
A loro due, il politico dice: «Io nel mondo che conoscete anche voi, insomma, sono conosciuto anche come una persona… affidabile va… mettiamola così, sei io dico una cosa mi impegno sempre in tutte… quello credo che me la riconoscono tutti… voi potete prendere informazioni in giro cerco di mantenere le promesse… Il discorso naturalmente del rimborso spese è naturale… Non ho quantità di soldi eccezionale, però assolutamente si». Continua Saso: «Io poi sono una persona che, a parte questo ragionamento che stiamo facendo, sono una persona che anche dopo ci si puo’ contare… se uno mi chiede un lavoro, mi chiede un finanziamento… do anche quello… eh… io sono sempre rimasto in buoni rapporti con tutti».
Raccomandazioni per telefono da parte di Aldo Praticò, consigliere comunale del Pdl a Genova, al boss Domenico Gangemi su come votare.
La telefonata, intercettata dai carabinieri del Ros di Genova che stamani hanno recapitato un avviso di garanzia a Praticò per voto di scambio, risale al febbraio 2010.
È Gangemi che chiama Praticò.
Gangemi: «senti Aldo, quando nella cosa che dice così… vota così… Praticò: «sì»
Gangemi: «devono sbarrare Popolo della Libertà »
Praticò: «devono»
Gangemi: «o devono sbarrare anche Sandro Biasotti»
Praticò: «si, si, più che altro… tanto a Sandro Biasotti va in automatico l’importante è che scrivono accanto per il Popolo della Libertà »
Praticò: «punto. È in automatico»
Gangemi: «e sbarrare popolo della Libertà basta? Praticò: si, si (omissis)
Praticò: in automatico quindi è meglio abbondare a fare una x perchè ci sono i presidenti comunisti Gangemi: sì’. I carabinieri del Ros notano che «non è un caso che 500 voti circa sui 2228 siano stati annullati tutti per la medesima ragione, avendo scritto il cognome Praticò accanto a quello di Biasotti e non accanto alla lista Pdl nella quale risultava candidato Praticò.
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