NEL PDL COLPI DI TACCO A SPILLO TRA LE FAVORITE E DI TACCHI ROSSI TRA I CORTIGIANI MIRACOLATI
CONTINI: “NEL PARTITO NON AMANO LE DONNE FORTI, CON LE IDEE, NE HANNO PAURA: TROPPE CARRIERE IN MINIGONNA”…”BISOGNA AVERE IL CORAGGIO DI DIRE NO AL PROPRIO CAPO E DI PORTARE AVANTI UNA PROPRIA LINEA”…. MA IL PROBLEMA E’ UNISEX: TROPPI TACCHI ALTI TRA I CORTIGIANI
Il Re Sole possedeva notoriamente tacchi ornati di pelle rossa e i suoi cortigiani si affrettarono ad imitarlo.
I tacchi rossi rimasero il segno dei privilegi aristocratici fino alla Rivoluzione francese ed erano portati solo dai nobili ammessi alla corte.
L’altezza stessa dei tacchi era spiegata come simbolo della vanità della società . In una lettera scritta al cardinale Montalto dallo sprezzante cortigiano Maringy si legge: “Indosso scarpe appuntite con una imbottitura sotto il tacco che mi rende abbastanza alto da aspirare al titolo di Altezza Reale”.
Questa citazione storica-calzaturiera ben si addice al dibattito scatenato ieri nel Pdl dalla senatrice finiana Barbara Contini, ex governatrice nella regione irachena di Nassiriya, una delle poche donne che vantano un curriculum di livello, tra quelle che siedono in Parlamento.
Abituata ai campi di battaglia è andata giù dura con le sue colleghe: “Nel Pdl non amano le donne forti, in gamba, quelle che hanno idee. Ne hanno paura.E questo è colpa di uomini piccoli.Per donne autonome spazi non ne vedo. In politica bisogna avere il coraggio di dire no al proprio capo e di portare avanti una propria linea, assumendosene i rischi”.
E poi un affondo contro le colleghe che “fanno carriera su tacchi a spillo e armate di minigonna: mi dispiace per gli elettori che avrebbero voluto rappresentanti all’altezza”.
La Contini ci sarà abituata, ma contro di lei si è scatenato il bombardamento da “fuoco amico”: improvvisamente qualche deputata del Pdl ha dato segni di vita parlamentare, accusandola di “attacchi misogini”, di “luoghi comuni” e compagnia tacchettando.
Fino all’esperta di posizioni orizzontali, verticali e prone, la ex rivoluzionaria Daniela Santanchè che, dopo aver dato un’occhiata alla propria scarpiera, ha sentenziato: “I tacchi a spillo logorano chi non ce li ha”.
Cosa logori il cervello non ce lo ancora notificato, ma la coerente Daniela ha tacciato l’ex governatrice di essere “gelosa, invidiosa e stupida”.
La classe non è acqua, in effetti c’è differenza tra chi stava sotto le bombe di Nassiriya e chi faceva shopping in via Montenapoleone.
Ma in una cosa la Contini sbaglia.
Il problema non sono quelle deputate che Staiti definì in un recente articolo “coloro che si credono di essere strafighe” pur rappresentando il nulla: in fondo corrispondono ai canoni estetico-politici-intellettuali del premier.
Una volta si faceva il provino per Colpo grosso, ora il vero colpo grosso lo realizzi entrando in parlamento: qualcuno almeno dorme di meno sui banchi, stimolato dal ticchettio dei tacchi a spillo e dagli sculettamenti.
Il problema sono i tacchi a spillo degli uomini, rossi come ogni buon cortigiano che si rispetti.
Chiudete gli occhi e li potete immaginare mentre sfilano con scarpe appuntite e tacco 10 reggendo lo strascico del Re Sole: Capezzone, Stracquadanio, Bonaiuti, Gasparrino, che portamento, che incedere.
Il tacco li rende alti e compensa lo schermo che ingrassa un po’.
Certo non farebbero cambio con la professione della Contini e con le sue disarmanti “mise” da battaglia.
Poi lei è troppo stupida per loro.
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