NELLA LEGA SAPEVANO GIA’ A FINE AGOSTO DEL “CASINO COMBINATO DA MORISI”
ALLA FINE HA RAGIONE PILLON, TUTTI ERANO A CONOSCENZA DELLE SUE FREQUENTAZIONI E DELLE SUE “STUPEFACENTI” ABITUDINI
Luca Morisi si è dimesso dal suo ruolo di capo comunicazione della Lega il primo settembre. La sua vicenda che lo vede indagato per presunta cessione di stupefacenti è venuta fuori però molto dopo. Secondo quanto scrive Repubblica però nella Lega la voce di un “casino combinato da Morisi” circolava già alla fine del mese di agosto.
Giuliano Foschini e Fabio Tonacci spiegano che nelle chat leghiste si sussurrava di un coinvolgimento dell’ex guru in una vicenda spinosa ancora prima delle sue dimissioni. Nessuno aveva ben chiari i contorni della storia.
Ma secondo i giornalisti di Repubblica qualcosa sarebbe trapelato, tanto che due non identificati dirigenti della Lega in Veneto avrebbero parlato di droga. E soprattutto di un’indagine in corso: «Morisi ha combinato un casino vicino Verona», è la vox populi che si sussurra a mezza bocca.
Nessuno però in quel momento sa esattamente cosa sia davvero successo, né chi sia stato il primo a parlarne. Due dirigenti veneti, nelle chat, appaiono i più informati. L’indicazione che accreditano è questa: «Tre persone sono state trovate con della droga a casa di Morisi. Sono intervenuti i carabinieri, c’è un’indagine»
Non è un particolare di secondaria importanza perché qualche giorno fa Angela Barbaglio, la procuratrice di Verona che è a capo dell’inchiesta ha risposto alle illazioni del leader della Lega Matteo Salvini, secondo il quale la fuga di notizie era un attacco al Carroccio a un passo dalle Amministrative, spiegando di essere sicura che né la Procura né i Carabinieri avessero fatto fuoriuscire qualsiasi dettaglio.
Chi ha fornito le informazioni ai dirigenti veneti della Lega? Inoltre secondo Foschini e Tonacci da parte di Morisi, o di persone a lui vicine, già pochi giorni dopo la perquisizione dei carabinieri nell’abitazione di Belfiore, che era avvenuta il 14 agosto, al Viminale sarebbe giunta una richiesta di informazioni sull’avanzamento e della segnalazione di “consumatore di stupefacenti”.
Ma anche una sollecitazione a trattare la “pratica” con discrezione, evitando fughe di notizie. Chi ha chiamato chi? Il sottosegretario all’Interno Scalfarotto ha spiegato di aver saputo dell’indagine da Repubblica.
(da agenzie)
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