NESSUNO SA COSTI E RICAVI DELLA TAV
MESSORI (FS): “LE STIME SONO STATE FATTE NEL 2012, POI IL MONDO E’ CAMBIATO. PUO’ SUPERARE I 7 MILIARDI”
Il Governo tira dritto sulla realizzazione della Tav Torino-Lione, ma non riesce a fugare i dubbi sui reali costi dell’infrastruttura più contestata d’Italia.
Dubbi che alimenta anche il presidente di Ferrovie dello Stato Italiane, Marcello Messori, secondo cui il costo definitivo “non è ancora determinabile con precisione”.
A fronte di voci discordanti diffuse dalla stampa, per cui il conto potrebbe salire fino a 12 miliardi, Maurizio Lupi conferma in Parlamento che “tra le priorità infrastrutturali del Governo c’è la Torino-Lione e che i costi sono stati fissati”.
Nei giorni scorsi aveva indicato nuovamente in 2,9 miliardi il contributo italiano e ancora oggi ribadisce che “a febbraio-marzo su questi costi Francia e Italia chiederanno il co-finanziamento all’Europa”.
Lupi ha sottolineato che la Tav “è stata confermata la scorsa settimana dall’Europa con un comunicato come opera strategica, non solo per l’Italia ma per l’intera Europa”.
In casa Fs, l’amministratore delegato Michele Elia prende atto che l’opera “deve essere realizzata” e fissa “la stima del costo complessivo al 2012 a 9,9 miliardi di euro, di cui noi siamo al 58% e la Francia al 42%, quindi il costo per l’Italia è di 5,67 miliardi”.
Per quanto riguarda il finanziamento, è di 2,9 miliardi.
Tuttavia c’è un meccanismo di “variazione dei prezzi” che serve per “avere la copertura complessiva del costo a vita intera”.
È stato previsto, spiega Elia, un “sistema di revisione dei prezzi” sulla base delle regole francesi ed è stato fissato nel contratto di programma Rfi-Ministero un “indice di rivalutazione” del 3,5%, ma si tratta ancora di un esercizio “del tutto virtuale” e “di fantasia” perchè il tasso di rivalutazione reale dovrà essere poi definito entro febbraio.
Per Elia, comunque, l’ipotesi del 3,5% “è alta, ma resta un warning su un tema che va affrontato” cioè che i criteri dei costi dell’opera sono diversi tra Italia e Francia.
Nello scenario più avverso il valore complessivo dell’opera arriva a 13 miliardi n cui la parte dell’Italia salirebbe da 5,676 a 7,789.
Elia ha anche spiegato però “che questo tasso con la deflazione potrebbe anche essere negativo”.
Di fatto la stima dei costi è riferita al 2012.
E oggi quanto costa la Tav? Non è in grado di decifrare l’enigma neanche Marcello Messori, presidente di Fs da pochi mesi.
“Il costo definitivo dell’opera non è ancora determinabile con precisione perchè ci sono fattori rinvenienti che lo rendono incerto” ha spiegato Messori, intervenendo in Commissione Lavori Pubblici del Senato.
C’è ” incertezza anche dal lato dei ricavi futuri di questa opera” perchè c’è un’analisi di costi/benefici ante crisi, ma “dopo è cambiato il mondo. Il 2015 non è assimilabile al mondo del 2007-2008”. Dunque c’è una “estrema incertezza dal lato dei costi e dei ricavi”.
Nello stesso tempo, Messori ha voluto sottolineare “altrettanto onestamente”, che sull’altro piatto della bilancia bisogna vedere “l’opera nella sua prospettiva europea”.
Nel corso dell’audizione in commissione trasporti Elia è stato protagonista di un dibattito vivace con il senatore Pd Stefano Esposito (da sempre in prima linea per la costruzione della linea alta velocità ) il quale quale giorno fa alzato la voce, chiedendo chiarezza sui costi dell’opera: “A precisa domanda – spiega il senatore dem all’Huffpost – mi è stato risposto che i costi non varieranno. Nonostante si siano presentati con dei dati differenti – aggiunge – mi fido di ciò che mi è stato detto. È tutto agli atti”.
Il senatore dunque per ora non presenterà alcuna mozione parlamentare per bloccare l’opera.
(da “Huffingtonpost”)
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