NIENTE AIUTI DI STATO A CHI FA PROFITTI CON I LICENZIAMENTI
SERVONO GLI INCENTIVI O E’ MEGLIO CONCENTRARSI SUL SOSTENTAMENTO DEI REDDITI?… BISOGNA EVITARE LA CASSA INTEGRAZIONE EROGATA A TUTTI E IN OGNI CONDIZIONE… I CASI FIAT E TELECOM
Il mercato è stagnante: la situazione mondiale si divide sempre più tra chi ha patrimonio e liquidità e può quindi aspettare le migliori occasioni per comprare e chi, vivendo di solo lavoro dipendente, è terrorizzato dalla perdita della fonte di reddito.
L’effetto composto di questi due fattori sta bloccando i consumi.
Sotto questa luce, gli incentivi per acquistare l’auto o i mobili servono a poco se si ha paura di finire in mezzo a una strada.
Finisce, infatti, che chi ha soldi non compra perchè aspetta le occasioni migliori e chi deve indebitarsi ha paura del futuro.
La domanda da porsi è se servono gli incentivi o si debbano concentrare gli sforzi del Paese sul sostentamento dei redditi.
Per rilanciare i consumi bisognerebbe poter detassare tutti i redditi al di sotto dei 25mila euro, facendo dei distinguo tra gli impiegati statali e chi invece lavora in aziende private.
Il dipendente statale si trova ad avere la certezza di un reddito pluriennale e la possibilità di indebitarsi senza rischi, mentre il lavoratore privato è nella condizione opposta.
Rischia, infatti, di perdere il proprio posto di lavoro in ogni momento ed è per questo che ha deciso di non spendere, e nessun incentivo gli farà cambiare idea.
Esiste poi la problematica della cassa integrazione, oggi erogata a tutti e in ogni condizione, ma è opportuno fare dei distinguo: bisogna evitare la cassa integrazione finalizzata ai profitti, quel malcostume di molte aziende che mettono non solo operai, ma anche impiegati a carico della previdenza sociale al primo calo degli ordini.
Mentre è comprensibile che debbano andare in cassa integrazione gli operai Fiat, per non produrre auto che restano invendute, è più difficile accettare che si mettano in cassa integrazione anche gli impiegati.
Il concetto vale poi per quelle aziende, di cui Telecom è testimonial, che producono cash flow importanti e utilizzano la cassa integrazione solo per aumentare la produttività .
Ogni Paese sta cercando la propria ricetta, dai contratti di solidarietà alla diminuzione dell’orario di lavoro, ma tutto questo servirà a poco se non ripartono i consumi delle famiglie.
In ogni caso il consumatore uscirà da questa recessione più preparato e attento, non spenderà a casaccio i propri soldi e sceglierà prodotti competitivi nel servizio e nei prezzi.
Occorre aiutare solo chi non licenzia.
Chi cerca dei profitti per compiacere la Borsa, abbia almeno il buon gusto di rinunciare agli aiuti di Stato.
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