NIENTE MURO AL BRENNERO: SALVINI DOVRA’ USARE IL FILO SPINATO PER IL SUO GIARDINO DI CASA
L’AUSTRIA CAMBIA IDEA MENTRE I DATI SMENTISCONO GLI ALLARMI: GLI ARRIVI SULLE COSTE ITALIANE AD APRILE SONO CALATI DEL 50% RISPETTO AL 2015
Dopo mesi di tensioni tra Roma e Vienna passando per Bruxelles, come per incanto il muro al Brennero non c’è più.
Lo ha certificato il ministro dell’Interno Angelino Alfano che oggi ha incontrato il suo omologo Wolfgang Sobotka al valico italo-austriaco.
“Ci siamo voluti incontrare qui al Brennero, dove doveva sorgere un muro e una rete che non ci sarà “, dice il titolare del Viminale.
E anche i siti dei giornali austriaci, per esempio il più diffuso il Kronen Zeitung, certificano lo stesso risultato: niente reti, per ora.
La scelta di Vienna di sospendere la recinzione al Brennero è anche conseguenza del vuoto di potere creatosi dalle dimissioni del Cancelliere Werner Faymann, travolto dalle polemiche dopo la vittoria del leader della destra nazionalista Norbert Hofer al primo turno delle presidenziali. E poi certo ci sono le pressioni della Commissione Ue, di Berlino, il rafforzamento dei controlli in Italia.
Roma comunque ‘beneficia’ della tregua. Che durerà almeno fino al secondo turno delle presidenziali in Austria, il 22 maggio.
Sarà poi il nuovo presidente eletto ad affidare l’incarico di formare un governo. E tra le possibilità c’è anche che il prossimo premier sia il leader del partito di appartenenza di Hofer, il Partito della libertà austriaco (Fpà¶). Cioè Heinz-Christian Strache, il leader dell’ultradestra che di recente ha attaccato Matteo Renzi e Angela Merkel definendoli “scafisti di Stato”. Evidentemente ogni decisione sul Brennero toccherà al prossimo governo austriaco.
Ma la retromarcia sul muro e la scelta di fermarsi solo ad un rafforzamento dei controlli di frontiera è scattata anche per altri fattori, non del tutto scollegati dal futuro politico dell’Austria.
Per ipotesi: quello di Strache sarebbe il primo governo di ultradestra in Europa. Roba da far tremare i polsi a tutte le Cancellerie europee, già preoccupate per il referendum sulla Brexit in Gran Bretagna.
E’ anche per questo che, dopo mesi di silenzio sulla questione Brennero, anche Berlino batte un colpo a favore di Roma.
Lo ha fatto la Cancelliera Merkel una settimana fa nel vertice con Renzi a Palazzo Chigi. E oggi lo fa il ministro delle Finanze tedesco Wolfgang Schauble. “I trafficanti troveranno nuove rotte — dice Schauble in un’intervista all’Handelsblatt – E noi dovremo mostrare solidarietà all’Italia. L’Austria dovrebbe sostenere l’Italia, invece di stabilire al Brennero, una delle frontiere più intrise di significato emotivo d’Europa, nuovi controlli”.
Detto fatto. Complice anche la Commissione Europea che ha negato la richiesta austriaca di includere il Brennero tra le frontiere interessate alla sospensione di Schengen per altri sei mesi, sospensione chiesta da sei paesi tra cui Austria e Germania e accordata da Bruxelles.
Vienna però riconosce a Roma anche i maggiori sforzi nei controlli alla frontiera.
Con Alfano, Sobotka parla di “scambio di dati eccellenti: il numero di migranti illegali dall’Italia è ormai pari a zero”.
E va da sè che la retromarcia sul Brennero è scattata anche per via dei costi altissimi che la sospensione di Schengen comporta per l’economia delle comunità di fronteria.
Questo finora. A Roma intanto accolgono con soddisfazione i dati di Frontex, secondo cui gli arrivi di aprile sulle nostre coste dal Mediterraneo Centrale sono diminuiti del 50 per cento rispetto all’anno scorso e del 13 per cento rispetto a marzo.
Anche se gli 8.370 arrivati in aprile sono molti di più dei circa 2.700 sbarcati in Grecia nello stesso periodo.
E’ la prima volta che gli sbarchi in Italia superano quelli in Grecia dall’inizio dell’emergenza dalla Siria. Segno che l’accordo tra Ue e Turchia, conclude Frontex, funziona.
Ma resta la preoccupazione per la rotta da Egitto e Libia. Lo ammette anche il premier: “In Italia non c’è emergenza, ma la situazione va monitorata… Basta un’emergenza in Libia…”, ha spiegato ieri a ‘Porta a Porta’. I mille migranti salvati ieri nel Canale di Sicilia dalla Guardia Costiera arrivavano dall’Egitto, per dire.
Non a caso l’Africa è al centro del ‘migration compact’ presentato dall’Italia all’Ue, sul tavolo del Consiglio Europeo a fine giugno. Non a caso l’Italia sta tentando di ricucire i rapporti con il Cairo, tesi per via dell’omicidio Regeni.
In Italia, spiega Flavio Di Giacomo, portavoce in Italia dell’Organizzazione internazionale migranti (Oim), “i migranti arrivano in gran parte dalla Libia e si tratta di africani occidentali, del Corno d’Africa e del Sudan.
Dall’Egitto c’è un aumento del 10% di arrivi rispetto al 2015 che però non è collegato alla chiusura della rotta balcanica ma si tratta di persone che provengono dall’Africa orientale, dalla Somalia, dal Sudan e dall’Eritrea…”.
(da “Huffingtonpost”)
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