NUGNES (M5S): CONSULTAZIONI ON LINE NON E’ DEMOCRAZIA PARTECIPATA
PRIMA OCCORRE GARANTIRE ACCESSO A TUTTE LE INFORMAZIONI E TAVOLI DI DISCUSSIONI, ALTRIMENTI NON HA VALORE UN VOTO SENZA CONOSCENZA DEI PROBLEMI
Si parla tanto di democrazia partecipata, di democrazia diretta, di democrazia liquida, ma poi nessuno o pochi si pongono davvero il problema di cosa davvero sia e delle modalità con cui questa democrazia, rivoluzionaria rispetto alla sola democrazia rappresentativa, si debba attuare.
La nostra Costituzione prevede i referendum consultivi e recenti proposte avanzano la possibilità di referendum propositivi, con o senza quorum.
Quale formula garantisce i più deboli e le minoranze? È un discorso ancora aperto…
Ma i modelli di democrazia diretta, le applicazioni di essa, ci sono, dagli anni ’70, assembleari e di piazza, come gli esperimenti di urbanistica partecipata di Renzo Piano, per esempio, che lavorava direttamente nei quartieri, sotto i tendoni a contatto con i diretti interessati, e poi più avanti con le meeting town, esempi di partecipazione on line, dalla fine degli anni del 900, inizio anni 2000, su piattaforma rigorosamente pubblica con cui alcune amministrazioni territoriali in europa condividono problematiche e decisioni con tutta la cittadinanza.
Cosa se ne trae da questi modelli non codificati, da questi esempi?
Innanzitutto che la partecipazione può definire agilmente i procedimenti ma che le procedure, quando le questioni sono complesse e tecniche, vengono poi quasi sempre definite solo da alcuni, diciamo gli esperti, i tecnici.
Ma ciò non toglie nulla alla partecipazione perchè in pratica sono i procedimenti che definiscono gli obiettivi, le procedure stabiliscono solo gli strumenti per raggiungere quegli obiettivi condivisi.
Naturalmente quanto più sono interattive queste fasi tanto più sarà garantita ed attuata la partecipazione.
Un altro punto importante per attuare la cd partecipazione è l’accesso di tutti a tutte le informazioni.
È imprescindibile, poichè in mancanza di accesso ai dati, ai documenti e alle informazioni è impossibile elaborare una posizione ed un giudizio.
Questo avviene sicuramente per le “osservazioni” dei cittadini ai piani, alle VIA e alle VAS, ma qui la interazione è nulla.
È indispensabile per la vera partecipazione, dopo aver ottenuto l’accesso di tutti a tutte le informazioni, una congrua fase di discussione per la elaborazione delle idee e delle proposte.
Questo può avvenire anche dividendo i soggetti in tavoli di discussione virtuali cui dare un tempo congruo per giungere alla definizione di una o più proposte.
Quando i tavoli avranno messo a punto le loro proposte si dovrà passare alla fase di esposizione di tutte le proposte a tutti.
Solo dopo questa esposizione, con discussione, si potrà passare in fine alla fase conclusiva, alla votazione di tutte le proposte. Proposte elaborate dai tavoli di discussione dei partecipanti, dal basso.
Questa è una estrema sintesi di quello che può essere un modello di partecipazione tratto dalle varie esperienze messe in atto nel tempo.
Poi ci sono le consultazioni on line, le cd ratifiche, i sondaggi, che pure hanno un loro valore, statistico, si intende, ma che sono lontani anni luce dalla cosiddetta democrazia partecipata, orizzontale e liquida che dir si voglia.
Paola Nugnes
Senatrice M5s
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