ONDATA VERDE NELLE ELEZIONI SVIZZERE, CALANO I SOVRANISTI
I DUE PARTITI ECOLOGISTI RAGGIUNGONO IL 20%… SCONFITTI UDC, PS, PLR E PPD… NEL CANTON TICINO LA LEGA PERDE IL 5%
Giornata trionfale per i due partiti verdi, che si confermano i grandi vincitori di queste elezioni parlamentari.
Il Partito ecologista svizzero (Verdi) guadagna 16 seggi in Consiglio nazionale, ossia il più alto numero strappato da un partito dall’introduzione del sistema elettorale proporzionale nel 1919.
Il record precedente era detenuto dall’UDC, che nel 1999 aveva ottenuto 15 seggi in più.
Progrediscono sensibilmente anche i Verdi liberali, che potranno contare su 9 seggi supplementari nella prossima legislatura.
In base alle terze proiezioni della SSR per il Consiglio nazionale, realizzate dall’istituto gfs.bern, i Verdi dovrebbero guadagnare 5,9 punti salendo dal 7,1% delle preferenze di quattro anni fa al 13%.
Da parte loro, i Verdi liberali raggiungerebbero il 7,9% dei voti, contro il 4,6% raccolti nel 2015.
In perdita di voti invece gli altri principali schieramenti politici nazionali: l’UDC rimane il primo partito svizzero, ma scende dal 29,4 al 25,8% delle preferenze. Si tratta del suo peggior risultato dal 1999.
Il PS ottiene il 16,6% dei suffragi, contro il 18,8% di quattro anni fa, e si mantiene al secondo rango.
In terza posizione si piazza anche questa volta il PLR, che deve però accontentarsi del 15,3% delle preferenze (16,4%).
Il PPD non riesce neppure questa volta a bloccare il suo lunghissimo declino elettorale: i popolari democratici scendono dall’11,8% di quattro anni fa all’11,6%.
Vengono così scavalcati dai Verdi e si ritrovano al quinto rango tra i maggiori partiti svizzeri.
Da notare inoltre il nuovo ripiegamento del PBD, che raggiunge appena il 2,4% dei voti (4,1%).
In base a dati ancora provvisori, il Consiglio nazionale sarà così composto per quanto riguarda i maggiori partiti: UDC 54 seggi (-11 rispetto al 2015), PS 38 (-5), PLR 29 (-4), Verdi 28 (+17), PPD 25 (-3), Verdi liberali 16 (+9), PBD 3 (-4).
In calo anche la partecipazione a queste elezioni federali: al voto ha preso parte solo il 45,5% degli aventi diritto, contro il 48,5% raggiunto quattro anni fa. A livello nazionale la partecipazione più bassa risale al 1995, quando era stata pari al 42,2%.
Nel canton Ticino, la lista Verdi e Sinistra alternativa è riuscita a guadagnare ben 9,9 punti percentuali, salendo al 14,5%. Quattro anni fa gli ecologisti correvano da soli e si erano fermati al 4%.
In controtendenza rispetto ai dati svizzeri anche l’UDC, che a sud delle Alpi ha guadagnato 1,4 punti salendo al 12,7%.
In calo invece gli altri partiti, in particolare la Lega che ha perso 4,8 punti percentuali, scendendo al 16,9%.
Il PLR è calato di ben 3,2 punti percentuali, fissandosi al 20,5%, il PPD ha perso 1,9 punti al 18,2% e il PS 1,5 al 14,1%.
La lista Verdi e Sinistra alternativa è riuscita così a sottrarre un seggio alla Lega dei Ticinesi al Consiglio Nazionale. L’ecologista Greta Gysin farà la sua entrata a Berna a scapito di Roberta Pantani, che dopo otto anni deve lasciare.
(da agenzie)
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