ORA IL ROMENO INNOCENTE DIVENTA SANTO E PASTICCERE
DA UN ECCESSO ALL’ALTRO: SCAGIONATO DALLO STUPRO DELLA CAFFARELLA, ORA RACZ ARRIVA AI TALK SHOW… CI SI DIMENTICA CHE ERA STATO IN GALERA GIA’ TRE VOLTE E CONDANNATO IN QUATTRO CASI PER FURTO E RICETTAZIONE IN ROMANIA
Sarà anche un aspirante monaco ortodosso, ma Karol Racz non ha esattamente un passato da frate. Avrà trascorso da innocente 35 giorni a Regina Coeli, ma non si può dire che non conoscesse l’ambiente carcerario molto bene, visto il via vai che ha fatto negli istituti di pena del suo Paese. Dalla banca dati della polizia di Bucarest sono emerse una serie di condanne non da poco.
Nel 1997 il tribunale di Fagaras lo aveva condannato a tre anni di reclusione.
Arrestato il 12 giugno 1997, in prigione ci era rimasto due anni, fino all’ 11 agosto 1999.
Infatti, la sua seconda condanna, a 3 anni e 3 mesi, emessa nel 1998 dal tribunale di Brasov, gli era stata notificata direttamente in carcere.
Ed è per questo residuo di pena che il 36enne era stato prontamente arrestato il 6 dicembre 1999.
A piede libero ci era tornato un anno dopo, il 13 dicembre del 2000. In questo frangente tra cumuli e sconti di pena, l’aspirante divo di Porta a porta aveva ricevuto la terza condanna, sempre dal tribunale di Faragas, che gli aveva inflitto un anno e mezzo di reclusione.
Finito qua? No, per un po’ aveva rigato dritto, ma poi nel 2005 era ricaduto nel reato di furto e ricettazione.
Nuovo palazzo di giustizia, stavolta quello di Gheorghieni, e altro anno da scontare in galera. Di nuovo le manette ai polsi e ritorno in cella dal 24 gennaio all’11 ottobre 2006.
Poi l’estate scorsa arriva in Italia e viene accusato del delitto della Caffarella, su indicazione del suo “amico” Alexandru Loyos che prima si autoaccusa dello stupro e poi indica lui come complice. Trascorre 35 giorni in cella, dichiarandosi sempre innocente, e alla fine viene creduto, sono arrestati i veri stupratori e Karol viene giustamente scarcerato.
Nel carcere romano aveva sempre espresso il desiderio, una volta dimostrata la propria innocenza, di tornare in Romania, ora qualche perplessità gli deve essere sorta.
Il suo legale ha già annunciato che chiederà giustamente un risarcimento per l’ingiusta detenzione in carcere e fin qui nulla da dire, anzi. Suo pieno e legittimo diritto.
Sicuramente fuori luogo le passerelle televisive tipo Porta a Porta, altrimenti dovrebbero valere per tutte le vittime innocenti incarcerate dalla giustizia italiana. In fondo non è che stiamo parlando di uno in attesa del processo di beatificazione. Ma il business arriva ormai a tutto.
Ci siamo sopportati per mesi Azouz che girava le discoteche, ora tocca a Karol Racz pontificare in Tv. Sembra che abbiamo sempre qualcosa da farci perdonare, in fondo non sarà il primo nè l’ultimo innocente trattenuto in galera.
Semmai sarebbe meglio fare inchieste serie prima.
Ma occorre anche selezionare il messaggio che si trasmette, evitare di fare santo chi santo non lo è. E se cerca un lavoro lecito è giusto che lo faccia, ma si accomodi in coda.
Non che “Karol il pasticcere” ora diventa una preda ambita per qualche pasticceria romana, con relativo pellegrinaggio di cretini che vanno apposta a comprare i dolcetti lì per poterlo vedere. Ormai tutto farà anche spettacolo, ma un limite alla decenza potremmo ancora porlo.
Leave a Reply