PANNELLA DIGIUNA PER LE MANCATE NOMINE ALLA RAI E ALLA CONSULTA, CONTRO LA CASTA NO.
DAI DIGIUNI SERI A QUELLI PER LEOLUCA ORLANDO… COSA NON SI FA PER APPARIRE IN TV… 400 PARLAMENTARI FIRMANO L’APPELLO DI PANNELLA E QUINDI CONTRO SE STESSI … MA CHE CI VORRA’ MAI A FARE UNA NOMINA: SE IL POSTO SPETTA ALL’OPPOSIZIONE HA DIRITTO A SCEGLIERSI CHI GLI PARE
Sospeso ieri lo sciopero della fame e della sete di Marco Pannella, per ottenere dal Parlamento l’elezione del Presidente della Commissione di Vigilanza della Rai e del giudice della Consulta che deve sostituire Romano Vaccarella.
Mentre il leader radicale sta per toccare il traguardo dei 10 giorni di protesta, continua l’occupazione di Palazzo San Macuto da parte dei radicali eletti nelle liste del Pd. A margine di quella che è una legittima battaglia, sicuramente condivisibile, è opportuno fissare dei paletti per evitare di interpretarla come una “cosa troppo seria”.
Rispetto ai tanti digiuni, discutibili o meno, ma sicuramente incentrati su grossi temi politici, sociali o etici, rischiare la vita per Leoluca Orlando sinceramente ci sembra un po’ ridicolo.
Se non ci fosse alla base quella smania di protagonismo e di narcisismo che ha sempre costituito il limite di tante iniziative pannelliane.
Un Pannella sempre più involuto e di difficile comprensione, diciamo la verità , come quello che “trattò” a lungo l’entrata di propri candidati nel Pd, un tot al chilo, reclamando, come condicio sine qua non, non tanto garanzie di linea politica, ma garanzie di finanziamento economico.
Una pagina squallida da “prima repubblica” con milioni di euro alla base di una scelta politica invece di un’altra, successivi reclami e liti sui posti sicuri e altri che sicuri non erano.
Se l’unica iniziativa radicale deve essere ora quella di garantire a Leoluca Orlando il posto di presidente della commissione di Vigilanza della Rai, non si potrebbe non dire che “siamo davvero caduti in basso”.
In realtà i radicali hanno colto l’occasione per acquistare un minimo di visibilità politica in una realtà mediatica ormai monopolizzata dai maggiori interpreti del “gioco delle parti”, ove ciascuno recita per se stesso, convinto che il pubblico in sala segua attento ciò che avviene sul palco, senza rendersi conto che molti spettatori hanno già raggiunto l’uscita del teatro.
Ma i radicali hanno avuto un merito in questa battaglia che li ha portati a raccogliere le firme di adesione di oltre 450 parlamentari al loro appello sulle nomine in Rai e alla Consulta.
Quello di far emergere le contraddizioni di chi da un lato blocca da settimane con veti incrociati le nomine stesse e dall’altro firma l’appello perchè si proceda celermente a queste nomine. Altro che teatro dell’assurdo, qua siamo alla quasi farsa.
I parlamentari fanno parte dei Gruppi parlamentari che nominano i componenti delle Commissioni, compresa quella che deve eleggere il presidente della Commissione di Vigilanza sulla Rai.
Perchè non fanno pressione sui loro partiti per arrivare a una decisione, invece che firmare appelli di terzi?
Che ci stanno a fare in Parlamento? Facciamo i deputati di lotta e di governo, a seconda delle convenienze?
Il centrodestra non vuole Orlando e il centrosinistra lo vuole, ma sotto sotto ne farebbe a meno?
Ma si parli chiaro una buona volta. La nostra opinione è che gli spazi dell’opposizione devono essere garantiti.
Come Storace assunse quella carica a suo tempo, con un Governo di sinistra, e senza obiezioni, non vediamo perchè Orlando non possa fare lo stesso con un Governo di centro destra.
Se spetta al centrosinistra indicare e scegliere il proprio rappresentante e l’indicazione è Orlando, il centrodestra lo voti e la finisca qua.
Una destra seria non ha paura nè di Orlando nè di nessuno, questo dovrebbe essere la dichiarazione di voto a favore dell’ex sindaco di Palermo.
Ci mancherebbe che debba scegliere il centrodestra il candidato della sinistra, ognuno si scelga chi gli pare a casa propria e risponda della propria indicazione di fronte agli elettori. Queste sono le regole che dovrebbero valere per tutti e ben ha fatto Fini a ricordarle a qualcuno.
Il centrodestra sta rimediando una brutta figura in questa vicenda: se qualcuno lo capisce prima che sia troppo tardi forse è meglio.
Se non altro costringerebbe Marco Pannella a dedicarsi a qualcosa di più serio.
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