PASTORI SARDI: “COMBATTIAMO A MANI NUDE CONTRO LE FALSE ILLUSIONI DI SALVINI”
ALTRO CHE RISOLVERE IL PROBLEMA IN 48 ORE, ORA LA LEGA RISCHIA ALLE ELEZIONI REGIONALI… CAPACI SOLO DI FARE FAVORE AGLI SPECULATORI E TOGLIERE MILIONI AI POVERI
L’odore della guerra del latte si sente nell’aria. A Uras, un piccolo comune nell’entroterra della Sardegna, non si può non notare quanto ormai l’asfalto sia impregnato di questi nove giorni di battaglia dei pastori.
I deputati sardi del Movimento 5 stelle e il presidente grillino della commissione Agricoltura, Filippo Gallinella, senza big, accompagnano il loro candidato presidente Francesco Desogus nella palestra comunale per incontrare i pastori.
Circa venticinque in tutto, “me ne aspettavo di più”, confessa Luciano Cadeddu: “Ma non è questo l’importante. L’importante è fare chiarezza e non dare false illusioni ai pastori come sta facendo la Lega”.
Il problema del prezzo del latte è molto più complesso rispetto al messaggio che a caldo ha diffuso il vicepremier leghista prima dell’incontro di ieri al Viminale con i pastori e gli industriali: “Non mi alzo se non si arriva a un euro”.
Invece è ancora muro contro muro quando la campagna elettorale per le elezioni di domenica 24 febbraio è giunta allo sprint finale. Oggi sia il Viminale sia il dicastero dell’Agricoltura sono più cauti in vista dell’incontro di domani in Prefettura a Cagliari, ancora una volta tra le parti in causa, la Regione e Giammarco Centinaio.
“È disonesto chi dice: ‘facciamo una legge per mettere un prezzo fisso del latte’. Non si può fare, non vi fate prendere in giro perchè siamo in campagna elettorale”, Gallinella questo concetto lo ripete più e più volte.
Così come non è possibile dare aiuti di Stato, ovvero erogare soldi perchè l’Unione europea e le sue leggi non lo consentono. Quindi gli uffici tecnici del dicastero dell’Agricoltura stanno studiando un modo per risolvere la vicenda.
Si pensa di attingere al fondo per gli indigenti così fa stanziare 44 milioni di euro più i soldi che metterebbe a disposizione la Regione per acquistare dagli industriali le forme di formaggio non vendute.
In questo modo aumenterebbe la richiesta del latte e di conseguenza il prezzo. Ma i pastori a colloquio con i 5Stelle sollevano dubbi: “In questo modo, ancora una volta si danno soldi agli industriali e nessuno ci garantisce che il prezzo del latte sarà aumentato. E chi lo dice che ci sono le eccedenze di formaggio? Chi le ha viste?”.
Per questo il Movimento 5 Stelle è più cauto e propone un percorso più ragionato con l’aiuto anche dell’Antitrust per stabilire se in effetti gli operatori abbiano imposto agli allevatori un prezzo di cessione del latte al di sotto dei costi medi di produzione.
Insomma, il caos è tutto qui.
Il 21 febbraio ci sarà una nuova riunione, questa volta parteciperà anche Luigi Di Maio in qualità di ministro dello Sviluppo economico e con ogni probabilità sarà annunciato un decreto d’urgenza per far fronte all’emergenza ed evitare che i pastori sardi esasperati blocchino i seggi di domenica prossima.
Ammesso che questo decreto riesca ad accontentare sia i pastori sia gli industriali le cui posizioni sono inconciliabili.
Solo allora, forse, il capo politico M5s si farà vedere sull’isola.
Da Luigi Di Maio ad Alessandro Di Battista nessuno finora ci ha messo la faccia dopo aver perso le suppletive regionali.
Mentre sul fronte del centrodestra domani arriverà Silvio Berlusconi e domenica Matteo Salvini che, a parte mercoledì, resterà per tutta la settimana per far vedere ai pastori che è dalla loro parte ma nello stesso tempo stanziando i soldi per acquistare le forme di formaggio in eccesso è anche dalla parte degli industriali.
Ciò che è certo è che la protesta non si ferma se non ci sarà un atto concreto prima del voto.
(da “Huffingtonpost“)
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