PER L’UMORISTA TOTI CHI STRUMENTALIZZA IL PONTE DI GENOVA NON SONO LUI E SALVINI MA “CHI SUL PONTE NON CI VA”
FORSE QUALCUNO DOVREBBE SPIEGARGLI CHE I SOLDI PER RICOSTRUIRE IL PONTE SONO DELLO STATO, NON LI HA MESSI LUI PER FARSI SELFIE CON I SUOI COMPAGNI DI MERENDE SOVRANISTI SUL LUOGO DI UNA TRAGEDIA…DECENNI DI INCURIE DI TANTI GOVERNI, COMPRESI QUELLI A LUI CARI, CHE NON HANNO FATTO I CONTROLLI CHE ANDAVANO FATTI
In questi giorni, si è parlato tanto di strumentalizzazione del Ponte Morandi. Come direbbero i familiari delle vittime del crollo del 14 agosto 2018, infatti, ogni occasione è buona per fare una inaugurazione che riguardi il viadotto sul Polcevera: i piloni, il tratto di asfalto, la prima macchina che vi transita su.
Il tutto seguito da inevitabili passerelle, con photo opportunity e giornalisti al seguito. Molto criticato anche Matteo Salvini per la sua capatina di ieri proprio in cima al ponte (con tanto di gaffe sui pannelli a metano). Oggi, però, Giovanni Toti spiega al mondo intero che non è così.
Per il presidente della regione Liguria, infatti, a strumentalizzare il Ponte Morandi sono quelli del Pd — udite udite — che non ci vanno. Lo ha scritto sui suoi canali social:
«Noi continueremo — ha aggiunto — a mostrare al mondo intero il modello Genova. Anche a una classe politica che non ha il coraggio di scegliere e che ai fatti preferisce sempre le polemiche. Ma i liguri e gli italiani lo sanno e non si faranno strumentalizzare. Rassegnatevi!».
Insomma, secondo il presidente della Liguria non sbaglia chi va continuamente a scattare le foto sul Ponte Morandi, ma quelli che non ci vanno, perchè preferiscono criticare quelli che ci vanno.
Un pensiero che si aggroviglia su se stesso fino a trasformarsi in un tweet.
Una risposta che sembra anche peggiore di eventuali polemiche sulle passerelle. Ricordiamoci sempre che il Ponte Morandi prima di essere simbolo di rilancio è stato momento di lutto e di dolore.
Una macchia che non può essere cancellata nemmeno da un’opera avveniristica.
(da agenzie)
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