PER SALVARE LE POLTRONE LA LEGA SI VENDE LE RONDE E I SEI MESI DI FERMO DEGLI IMMIGRATI
IL DECRETO SICUREZZA LIMITATO ALLO STALKING, ELIMINATE PER FORTUNA LE RONDE, IL PASSAGGIO DA DUE A SEI MESI DI PERMANENZA DEGLI IMMIGRATI NEI CENTRI E LA DENUNCIA DA PARTE DEI MEDICI… LA LEGA SI CALA LE BRAGHE: L’IMPORTANTE ERA BOICOTTARE IL REFERENDUM CHE AVREBBE MESSO A RISCHIO LE CADREGHE
Un voto quasi unanime dell’aula del Senato ha accompagnato la conversione in legge del decreto sicurezza, contenente le nuove norme sullo stalking e le violenze sessuali.
Vittorio Feltri commenta su Libero: “Il provvedimento è praticamente inutile, si è perso tempo per niente, la popolarità del Carroccio scenderà ulteriormente”.
Cosa è stato inserito nel decreto? Poco e nulla in verità .
E’ stato introdotto il reato di stalking nel codice penale, prevedendo pene tra 6 mesi e 4 anni per molestie e persecuzioni, previsto l’ergastolo per chi uccide durante una violenza sessuale, la custodia cautelare in carcere diventa obbligatoria ma “solo in presenza di gravi indizi di colpevolezza” per i reati di omicidio e alcuni reati in materia sessuale.
Per chi commette uno stupro resta sempre la possibilità degli arresti domiciliari se “gli vengono riconosciute le attenuanti”.
Stalking a parte, diciamolo onestamente, aria fritta, ci si aspettava qualcosa di più.
Troppe norme relative agli inasprimenti delle pene lasciano ampia e libera interpretazione da parte del singolo giudice, ben altri fondi servirebbero per la sicurezza pubblica e il rinnovo dei mezzi, altro che la miseria dei 150 milioni di euro stanziati.
Dire che “i sistemi di video sorveglianza possono essere utilizzati dai Comuni nei luoghi pubblici” rasenta l’umorismo, come dire “basta che se li paghino”.
Nessun intervento concreto per restituire dignità economica europea alle forze dell’ordine, nessun richiamo all’esigenza della certezza della pena.
Le misure che avevano suscitato polemiche, in quanto perfettamente inutili, sono state cassate: la Lega ha ottenuto lo scalpo dell’election day e si è venduta le ronde, il portare da due a sei mesi il tempo per identificare i clandestini nei Centri di identificazione ed espulsione e la denuncia da parte dei medici degli stranieri irregolari in cura.
Risulta così chiaro anche ai gonzi che l’unica cosa che interessava alla Lega era mantenere le poltrone che sarebbero state messo in pericolo da una affermazione dei sì al referendum, in quanto non sarebbero più stati determinanti coi loro ricattini quotidiani.
Ora possono dormire sonni tranquilli e le loro auliche chiappe riposare sulle soffici poltrone dei vari enti locali per arrivare ai consigli di amministrazione, fino al parlamento dell’ex Roma ladrona. Hanno fatto approvare due ordini del giorno ( che notoriamente sono carta igienica) di “impegno futuro del governo” a esaminare i due punti loro a cuore: quanto basta per poter girare le osterie della Padagna sperando che qualche gonzo continui a credere che stiano tutelando i loro interessi. Ben ha fatto il Governo a cassare le tre proposte, erano solo bassa propaganda.
La norma sui medici sarebbe stata pure bocciata dalla Suprema corte: non si capisce perchè debba essere il medico a denunciare il clandestino, quando negli ospedali c’è un piantone del Ministero degli interni di guardia al pronto soccorso. Ognuno faccia il proprio lavoro.
Discorso simile per le ronde: all’ordine pubblico ci deve pensare lo Stato, se non ne è capace, il ministro degli Interni si dimetta.
Altro che finanziare le ronde di privati che poi bisogna far scortare dai carabinieri per proteggerli, siamo nel ridicolo.
Il problema della identificazione: secondo Maroni, 2 mesi di “trattenimento” non sono sufficienti per identificare un clandestino. A parte che l’80% degli irregolari in Italia arriva in aereo con visto turistico di tre mesi e poi sparisce e semmai il problema è avere uomini e mezzi per rintracciarli, sapete come si identifica un clandestino che arriva coi barconi?
Si prendono le impronte digitali e le si mandano in via telematica alla polizia del Paese di origine: se la persona è schedata bastano 60 secondi per sapere chi è.
Se non è schedata, si rintracciano amici e parenti: massimo 15 giorni.
E se le amministrazioni statali e le polizie dei Paesi di origine non riescono a identificare l’immigrato neanche nei sei mesi che si fa? Lo si tiene dentro 3 anni senza che abbia commesso alcun reato?
Il problema è un altro semmai: il reale, non quello millantato, rapporto di collaborazione coi Paesi di origine e le locali polizie, ma di questo parleremo a parte.
Per ora ci limitiamo a constatare che chi urlava ai quattro venti che con le ronde et similia sarebbe passata finalmente la linea dura, alla fine ha rinunciato a una legittima battaglia per mantenere le cadreghe.
Tanto per parlare di contenuti e di coerenza…
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