PARTIGIANI FONDAMENTALI? LA META’ SI E’ ARRUOLATA IL 15 APRILE A COSE FATTE
LA STORIA DIMOSTRA COME IL BOOM DEI COMBATTENTI AVVENNE QUANDO ORMAI LE TRUPPE ALLEATE ERANO ALLE PORTE… SENZA I PARTIGIANI, GLI AMERICANI CI AVREBBERO MESSO QUALCHE MESE IN PIU’ A VINCERE LA GUERRA, MA SENZA GLI ALLEATI LA RESISTENZA NON AVREBBE POTUTO NEANCHE INIZIARE.
“Piaccia o non piaccia, i partigiani sono stati fondamentali” dice il presidente Giorgio Napolitano.
E’ il momento di rispondere, visto il timore dei politici a essere tacciati di simpatie verso il fascismo, con dati ufficiali di sinistra, che tanto determinanti non sono affatto stati.
Ma quanti erano in realtà i partigiani?
Una stima ufficiale la fece nel 1944 il loro stesso comandante Ferruccio Parri, per conto del Clnai e Giorgio Bocca, nella sua “Storia dell’Italia partigiana”, mai contestata, ha dato cifre precise nell’arco degli anni bellici.
Il 18 settembre 1943, secondo le stime di Bocca, i partigiani in tutto sono 1.500, a novembre 3.800, il 30 aprile 1944 salgono a 12.600.
A luglio c’è la stima ufficiale di Parri: sono arrivati a 50.000, di cui 25.000 delle Brigate Garibaldi del Pci, 15.00 per Giustizia e Libertà del Partito d’Azione, 10.000 autonomi di area di centro, 2.000 tra socialisti delle Brigate Matteotti e repubblicani delle brigate Mazzini e Mameli.
Si arriva ad agosto 1944 a 70.000 unità , a ottobre a 80.000, poi si cala a dicembre a 50.000.
A marzo 1945 sono 80.000, il 15 aprile si arriva a 130.000 uomini e quando tutti possono dichiararsi tali, perchè l’alleato è entrato nelle città , ecco l’escalation fino a 300.000 partigiani o sedicenti tali.
Riepilogando, secondo i dati di Bocca, solo 1 partigiano su 23 ha combattuto almeno un anno; 5 su 6 hanno preso le armi negli ultimi 4 mesi e quasi 4 su 5 negli ultimi 2 mesi.
Addirittura 1 su 2 negli ultimi 10 giorni.
La Repubblica Sociale italiana ad aprile 1945 aveva alle armi 130.000 uomini: i partigiani, che erano in quel momento circa 48.000, impedirono di mandare contro gli americani che cercavano di risalire la penisola quasi tutti questi 130.000 uomini di Salò, unitamente a circa 70.000 tedeschi.
I partigiani svolse quindi il ruolo di alleggerire lo sforzo alleato, ma quando l’inverno del 1944 arresta l’avanzata americana a Cassino e i tedeschi hanno tempo e uomini per fare rastrellamenti, ecco che subiscono rovesci e si riducono notevolmente.
Come gli americani ripresero ad avanzare, ecco che improvvisamente si moltiplicano di nuovo.
In pratica quando dovevano vedersela con solo gli uomini della Rsi erano vivi e presenti, quando dovevano vedersela coi tedeschi ripiegavano.
Non a caso, in zone come il Piemonte, dove pur le bande partigiane erano le più agguerrite, le forze tedesche ressero fino ad aprile senza alcun problema.
In conclusione, da una analisi di questi dati di fonte non sospetta, emerge una considerazione finale: senza i partigiani, gli Alleati ci avrebbero messo qualche mese in più a risolvere la guerra in Italia. Ma senza gli Alleati, la resistenza non avrebbe neanche potuto iniziare.
Non a caso, fino a un anno prima della caduta del fascismo, le forze partigiane erano oscillate tra i 1.500 e le 12.000 unità .
Che siano pertanto state fondamentali per la vittoria degli angloamericani, come sostenuto da Napolitano, è una tesi smentita dagli stessi storici della sua area.
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