PER TREMONTI CAMMINARE FA BENE: COI TAGLI AI BUS O SI ANDRA’ TUTTI A PIEDI O AUMENTI DEL 36% DEI BIGLIETTI
I TAGLI ALLE REGIONI FARANNO PERDERE ALLE AZIENDE DI TRASPORTO PUBBLICO 740.000 PASSEGGERI AL GIORNO: PENALIZZATI PENDOLARI E STUDENTI… LA SOLUZIONE SARA’ L’AUMENTO DEL BIGLIETTO E LA PERDITA DI 20.000 POSTI DI LAVORO.. MA TREMONTI FA PAGARE 25 MILIONI DI EURO AGLI ITALIANI PER LE QUOTE LATTE DI 65 TAROCCATORI LEGHISTI
Oggi al Senato passerà la manovra fiscale organizzata a casa di Tremonti e Bossi, invisa persino a Berlusconi e a molti parlamentari della stessa maggioranza.
Se nessuno mette in dubbio l’entità della cifra necessaria per restare al passo con l’Europa, altra cosa è la ripartizione dei tagli previsti.
La manovra vale 24,9 miliardi, di cui 15 di tagli e 10 di entrate presunte (9 dovrebbero arrivare dalla lotta all’evasione fiscale, ma lo stesso Cer ha parlato di “rischi concreti” sulla tenuta di questo gettito ipotetico).
Il peso maggiore della manovra cadrà sugli enti locali e sul pubblico impiego che si vedrà congelare gli stipendi.
Qualche modifica è stata apposta nel maxiemendamento rispetto alla formulazione iniziale, come qualche spicciolo agli agenti per pagar loro gli straordinari (un diritto, quasi fatto passare per chissà quale regalia).
Resta il fatto che in Italia i tagli alle spese sono appena del 60% e soprattutto a carico degli enti locali (che poi aumenteranno le imposte o taglieranno i servizi), mentre in altri Paesi raggiungono l’80% e sono concentrati sui ministeri.
Tagliare dal 10% al 20% i trasporti pubblici locali vuol dire condannare a morte il sistema e lasciare solo due alternative alle aziende: la riduzione del servizio o un aumento record delle tariffe.
Secondo l’Asstra, l’associazione che riunisce le aziende del trasporto pubblico, scenderanno di fatto dagli autobus, dai metro e dalle ferrovie locali oltre 270 milioni di passeggeri l’anno, pari a circa 740.000 al giorno.
In gran parte pendolari e studenti che, di fronte a tagli e rincari, abbandonerà il mezzo pubblico scegliendo quello privato o andando, ove possibile, a piedi. Il percorso chilometrico dei bus registrerà un calo di 196 milioni di chilometri nell’arco dell’anno.
Se verrà invece percorsa la strada alternativa, overo l’aumento delle tariffe, i biglietti dovranno necessariamente aumentare del 36%, con passaggio del ticket, ad es, da 1 euro a 1,4 euro o di un abbonamento da 32 a 44 euro e cosi via.
La manovra avrà poi un impatto sul personale delle aziende: previsti da 10.000 a 20.000 lavoratori in meno, la metà dei quali addetti alla guida.
Per essere piu precisi rischiano il posto 1.100 dipendenti della Atm di Milano, 542 della Cotral di Roma, circa 600 a Torino e 400 a Napoli.
Qualcuno osserverà che si sono tagliati anche altri settori.
A parte che questo del trasporto pubblico ha precisi risvolti sociali(non si parla infatti di barche d’altura), segnaliamo un paio di chicche.
I politici che dovevano dare l’esempio a tutti, alla fine hanno fatto sparire persino il taglio agli stipendi dei consiglieri di amministrazione negli Enti collegati e hanno pure ripristinato le indenità ai consiglieri di circoscrizione dei grandi Comuni.
Per non parlare del leghista Tremonti che, in cocca con Bossi, ha rinviato il pagamento delle multe sulle quote latte a 65 taroccatori padani, incorrendo cosi nella infrazione e relativa multa che ci appiopperà l’Europa .
Sapete quanto ci costerà ?
Venticinque milioni di euro, a carico del contribuente italiano: questo il costo della ignobile marchetta che gli italiani pagheranno per difendere 65 evasori protetti dal governo servo della Lega.
Se è questa l’equita della manovra, preparatevi ad andare a piedi.
Stasera al Tg1 magari Tremonti vi spiegherà che fa bene alla salute.
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