PER ZANGRILLO IL “COVID NON ESISTE PIU'”, CORO DI SCIENZIATI LO SMENTISCONO
RICHELDI: “NON E’ VERO, IL VIRUS CIRCOLA ANCORA, MESSAGGIO FUORVIANTE”… IPPOLITI: “TESI SENZA NESSUNA PROVA SCIENTIFICA”… LOCATELLI: “IO PARLO DI FATTI CONCRETI, LE OPINIONI PERSONALI NON MI INTERESSANO”
Il Covid-19 “dal punto di vista clinico non esiste più”. Lo dice il primario del San Raffaele di Milano Alberto Zangrillo, direttore della terapia intensiva e medico personale di Berlusconi.
Parole che hanno immediatamente infiammato la polemica tra gli esperti, con espressioni di sconcerto e di condanna soprattutto da parte degli scienziati
Alle parole di Zangrillo risponde lo pneumologo Luca Richeldi, componente del Comitato tecnico scientifico: “Il virus circola ancora ed è sbagliato dare messaggi fuorvianti che non invitano alla prudenza. E’ indubitabilmente vero e rassicurante il fatto che la pressione sugli ospedali si sia drasticamente ridotta nelle ultime settimane. Non va però scordato – rileva – che questo è il risultato delle altrettanto drastiche misure di contenimento della circolazione virale adottate nel nostro Paese”.
“Peraltro – afferma Richeldi – è bene ricordare che la circolazione virale è un processo dinamico, per cui la gradualità e la cautela nella ripresa delle attività economiche e sociali devono rimanere la nostra priorità . Soprattutto alla luce delle riaperture del 3 giugno”. “Del resto, basta vedere come purtroppo la situazione sia molto diversa in Paesi, come Russia, Messico o India, nei quali – conclude – queste misure non hanno potuto essere così efficaci e non hanno dato i confortanti risultati che vediamo nel nostro Paese”.
Sulla stessa linea il direttore dell’Istituto nazionale per le malattie infettive Spallanzani di Roma, Giuseppe Ippolito: al momento “non vi è alcuna prova o studio scientifico pubblicato che dimostri che il nuovo coronavirus SarsCov2 sia mutato. Fortunatamente in Italia – rileva -abbiamo ora meno casi gravi e ciò dimostra che le misure di contenimento adottate hanno dato i loro frutti”.
Secondo Pregliasco “i motivi per cui dopo il lockdown si è creata questa situazione, con casi meno gravi e una carica virale inferiore vanno ancora indagati”. Di certo, va avanti il virologo, “il virus circola ancora e ha alta potenzialità di diffondersi, per cui non dobbiamo abbassare la guardia”
Locatelli, il presidente del Consiglio superiore di sanità e componente del comitato tecnico scientifico: “Basta guardare al numero di nuovi casi confermati ogni giorno per avere dimostrazione della persistente circolazione in Italia del virus. Dovremmo tutti rallegrarci che le misure di lock-down abbiano prodotto gli effetti sperati contenendo la diffusione epidemica con risparmio di tante vite umane e questo risultato inconfutabile deve spingere a continuare sul percorso della responsabilità dei comportamenti individuali, da non disincentivare attraverso dichiarazioni pericolose che dimenticano il dramma vissuto in questo Paese”. “E’ altrettanto chiaro, anche a occhi non esperti – conclude – che la gestione clinica dei malati è certamente oggi facilitata dal minor numero di casi rispetto a quelli osservati nei giorni di picco e da quanto si è imparato in questi mesi. Questi sono i fatti concreti, il resto opinioni personali”.
(da agenzie)
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