PERCHE’ I LEGHISTI MI MINACCIANO
LA DENUNCIA DI ILARIA CUCCHI: “SONO ANDATA A PARLARE DI DIRITTI UMANI ANCHE A CASAPOUND, L’UNICO PARTITO DA CUI RICEVO INSULTI E’ QUELLO DI SALVINI”
Siamo alla resa dei conti. Parlo del processo contro i Carabinieri accusati della morte di Stefani Cucchi, mio fratello. Mi rendo conto che, ora che le maglie della Giustizia si stanno stringendo addosso agli imputati ed ai loro superiori che hanno coperto e depistato, il prezzo che siamo chiamati a pagare, io i miei genitori, è sempre più alto.
Insulti, fake news, minacce ed auguri di morte.
Molti dei profili di provenienza sono di simpatizzanti ed esponenti della Lega, diversi sono di appartenenti alla Polizia di Stato o Carabinieri.
Se da un lato sono preoccupata ed addolorata per le persone a me care, dall’altra mi chiedo dove sia lo Stato e da che parte stia.
Il pubblico ministero viene attaccato ed infamato. Vengono però perseguiti i testimoni chiave del processo. Nulla si fa per tutelare me e la mia famiglia.
Ho imparato sulla mia pelle che i diritti umani non ammettono compromessi. Non tollerano steccati politici. Debbono essere impermeabili all’odio. Non consentono eccezione alcuna.
In questi anni di battaglia per il riconoscimento della verità sulla morte di Stefano ho potuto godere del sostegno di tanti schieramenti politici. Ho avuto il sostegno di Beppe Grillo e dei 5 stelle, del PD del Senatore Manconi, della presidente della Camera Laura Boldrini, Niki Vendola Nicola Fratoianni e Celeste Constantino di SEL, del presidente del Senato Pietro Grasso, di Ferrero di Rifondazione Comunista di Gianfranco Fini anche lui presidente della Camera. Sono stata ricevuta dal capogruppo di Forza Italia della Camera, Brunetta.
Sono andata a parlare di Stefano e di diritti Umani anche a Casa Pound.
L’unico partito dal quale abbiamo sempre ricevuto ostilità ed insulti è quello della Lega che occupa oggi il ministero dell’Interno.
Non ho avuto mai nessun pregiudizio politico per chicchessia perchè i diritti umani debbono unire e non dividere.
Ho imparato che di pregiudizio si può morire.
In materia od in nome dei diritti civili non si può usare in alcun modo violenza. Nemmeno verbale.
Ilaria Cucchi
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