PERCHE’ IL CIBO RACCOLTO DA BANCO ALIMENTARE E’ FINITO SUI BANCHETTI DI LEALTA’ E AZIONE?
QUEL CIBO DEVE ESSERE DESTINATO AI VERI POVERI, NON PER ALIMENTARE LA PROPAGANDA DI CANDIDATI DELLA LEGA
E alla fine è andata in onda la seconda puntata dell’inchiesta Lobby Nera condotta da Fanpage, da ieri disponibile per tutti.
Le immagini hanno raccolto una serie di informazioni sul sottobosco della politica del centrodestra, colpendo nomi più o meno noti nel contesto della politica territoriale milanese.
Dopo Fidanza, è stato il turno di Massimiliano Bastoni e Gianmarco Senna eletti al consiglio regionale lombardo, Silvia Sardone al consiglio comunale di Milano e all’europarlamento, Igor Iezzi, Paolo Grimoldi, William De Vecchis e Jari Colla in Parlamento. Tutti nomi della Lega.
Dall’inchiesta Lobby Nera di Fanpage emerge il rapporto tra i neofascisti di Lealtà Azione e Banco Alimentare
Ora al centro del dibattito pubblico ci è finito il singolare rapporto che sembra esserci tra Lealtà Azione e Banco Alimentare.
La prima un’associazione ispirata agli Hammerskin del Texas, un gruppo suprematista violento. I secondi, Banco Alimentare, sono una fondazione che intercetta anche contributi pubblici e che nel suo codice etico è perentoria: “Sono comunque escluse collaborazioni di qualsiasi tipo con soggetti che svolgono propaganda politica […] nonché il sostegno di realtà che mirano a limitare la libertà e la dignità dei cittadini o a promuovere forme di discriminazione”.
Grazie al connubio tra le due associazioni, i neofascisti di LA negli anni hanno potuto organizzare iniziative in favore dei bisognosi, per ripulire un po’ l’immagine rivolta a terzi, oltre ad aver eletto nel Carroccio tre dei loro militanti: Massimilano Bastoni, Silvia Sardone e Stefano Pavesi.
“Già siamo fascisti – dice Pavesi al giornalista sotto copertura di Fanpage – in più c’è il fatto che a Milano il centrosinistra è molto forte, dobbiamo sempre giocare un po’”.
(da NextQuotidiano)
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