“POSSO ANCHE ABBRACCIARLO, MA COME UN KAMIKAZE ABBRACCIA QUALCUNO PRIMA DI FARLO SALTARE IN ARIA”
LA RISPOSTA DI FINI A CONFALONIERI CHE CERCA DI MEDIARE TRA LUI E IL PREMIER…. LETTA, FRATTINI, PRESTIGIACONO E GELMINI CONVINCONO BERLUSCONI ALLA RETROMARCIA: “SONDAGGI PESSIMI, ALLE URNE CE LA VEDREMMO BRUTTA”… FINI SALE AL 7,2%, PDL AL 28,8%, LEGA AL 12,3%
Ha vinto la linea aziendalista, quella della tutela di Mediaset da possibili ritorsioni in caso di sconfitta elettorale: meglio mantenere il potere, anche se occorrerà cedere a compromessi, piuttosto che rischiare di essere impallinati in Parlamento.
Letta ha scalzato i leghisti nella trattativa con il presidente della Camera, convinto che con Fini si possa ancora trattare sull’unico argomento che sta a cuore al Cavaliere: lo scudo giudiziario.
Fini a Mirabello ha mantenuto la linea: no a leggi ad personam che pregiudichino i processi dei cittadini, sì a una norma che “sospenda” i processi del premier per il periodo in cui riveste incarichi istituzionali.
Letta e Ghedini garantiscono che questa sia l’unica strada percorribile e che occorra accettare le condizioni di Fini, prima che salti il governo e che possano tornare in pista ipotesi già ventilate di nuove norme sul “conflitto di interessi”.
Confalonieri ha telefonato a Fini “Perchè non fai pace con lui? Basta abbracciarlo e tutto tornerà come prima”, ma il presidente della Camera lo ha gelato: “Posso anche abbracciarlo, ma come un kamikaze abbraccia qualcuno prima di farlo saltare in aria”.
Il presidente della Camera però non vuole elezioni a breve, sa che il tempo gioca a suo favore, la vicenda Montecarlo si chiarirà e diventerà un boomerang per chi l’ha diffamato, “Futuro e Libertà ” deve ancora crescere sul territorio: buone ragioni per una tregua.
Ma chi lo conosce sa che non perdonerà mai la campagna di fango gettata sulla sua famiglia.
I duellanti si ignorano, ma gli sherpa intensificano i contatti.
L’incontro tra il premier e la corrente “trattativista” di Liberamente (Frattini, Prestigiacono, Gelmini) ha dato un colpo decisivo a quella degli ultras di La Russa e Gasparri.
Quando la Prestigiacomo è sbottata “Vuoi andare alla guerra? Bene, saremo al tuo fianco, ma sappi che non sarebbe solo Fini a cadere”, il premier ha ceduto.
Anche perchè “i sondaggi sono pessimi, alle urne ce la vedremmo brutta” ha dovuto ammettere.
I sondaggi a sue mani danno un Pdl al 28,8%, dieci punti in meno di due anni fa, un Fini in risalita al 7,2% e una Lega che oscilla tra l’11,5% e il 12,3%.
Ma soprattutto una percentuale di indecisi enorme, intorno al 38%.
Troppo rischioso votare in queste condizioni, meglio trattare con Fini e vedere che garanzie offre.
E dall’altro lato continuare nel tentativo di una campagna acquisti ( di cui riferiremo a parte).
Lo scopo è avere un serbatoio di riserva sui 10-15 voti che compenserebbero all’occorrenza quelli dei finiani, in caso di rottura.
Ieri anche il grande tessitore Tremonti ha dovuto fare una dichiarazione di fedeltà al governo, segno che il golpe leghista è fallito.
Si va avanti da separati in casa.
Per ora.
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