SCHIFANI ORA DIFENDE FINI: “E' IMPARZIALE, NON PUO' ESSERE SFIDUCIATO”
ettembre 11th, 2010CAMBIA LA LINEA NEL PDL E ANCHE IL PRESIDENTE DEL SENATO SI SMARCA: “AUTOREVOLEZZA, IMPARZALITA’ E PROFESSIONALITA’ CHE GLI VENGONO RICONOSCIUTE”… CHE CI SIA UN NESSO CON LE PAROLE DI BOCCHINO DI IERI?
Tanto rumore per nulla: aveva ragione Fini quando, intervistato da Mentana su La7, aveva previsto che nessuno sarebbe salito al Colle per chiedere a Napolitano di “spostarlo” dal suo ruolo istituzionale di presidente della Camera, in quanto sarebbe venuto meno al suo ruolo “super partes”.
Dopo aver attaccato Fini per giorni sulla sua presunta incompatibilità tra la carica che ricopre e l’essere leader di “Futuro e LIbertà “, i pifferai di montagna Berlusconi e Bossi , come avevamo previsto, sono stati costretti a tornare a casa suonati.
Non solo perchè la via è impercorribile, Costituzione alla mano, ma anche perchè politicamente è stato l’ennesimo grosso errore.
E mentre Bossi può avere interesse di bottega ad andare alle urne, Silvio le teme di brutto.
Oggi si smarca completamente dalla vecchia linea anche il presidente del Senato Schifani, seconda carica dello Stato e uomo di fiducia del premier.
Poco fa ha dichiarato: “Per regolamento e Costituzione, il presidente Fini non è affatto sfiduciabile, se esercita il suo ruolo con autorevolezza, imparzialità e professionalità che gli vengono riconosciute. A meno che non si sia macchiato di responsabilità , di cui non mi risulta si sia macchiato”.
Poi arriva il sostegno al nuovo orientamento impresso dal premier sulle elezioni: “Gli italiani chiedono l’attuazione del programma e pretendono governabilità . Le elezioni anticipate sono sempre un trauma per la democrazia e vanno evitate a meno che non ci siano situazioni e circostanze tali e irreversibili che innescano una crisi irrisolubile. E’ chiaro che l’ultima parola spetta al capo dello Stato”.
In piena linea con quanto richiesto da Fini.
Nessuno si aspettava una presa di posizione così netta a favore di Fini da parte di Schifani.
Sicuramente la dichiarazione è stata concordata con Berlusconi, ma può anche aver influito l’avvertimento lanciato ieri da Bocchino: “questa estate si è parlato molto di Montecarlo, ma si è taciuto di quanto emerso a carico di Schfani e che andrebbe approfondito meglio, a tutela del’interessato”.
Una freccia avvelenata?
Resta il fatto che oggi Schifani ha preso posizione.
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