POVERETTA, AVEVA COME “MODELLO” CANDIDO CANNAVO’, SI RITROVA CON ANDREA GIAMBRUNO: ’CHI È VIVIANA GUGLIELMI, LA GIORNALISTA DI “DIARIO DEL GIORNO” SU RETE 4 CHE RICEVE LE AVANCES DEL “SIGNOR MELONI” NEL FUORIONDA DI “STRISCIA”
LUI FA IL PROVOLONE (“SEI UNA DONNA INTELLIGENTISSIMA, MA PERCHÉ NON TI HO CONOSCIUTA PRIMA?”), LEI NON LO DEGNA DI UNO SGUARDO…CLASSE 1987, VIVIANA GUGLIELMI HA INIZIATO LA SUA CARRIERA OCCUPANDOSI DI SPORT: “LO STILE GIUSTO? QUELLO DI CANNAVO’
Finisce nell’occhio del ciclone l’ennesimo scivolone televisivo di Andrea Giambruno , questa volta immortalato in un pessimo fuori onda del suo programma Diario del giorno su Rete 4. Dopo le esternazioni degli ultimi tempi, dal caso degli stupri di Palermo e dopo aver usato il termine “transumanza” per parlare di immigrazione, il giornalista Mediaset viene colto in fallo da Striscia La Notizia, mentre tenta un approccio non ricambiato con la collega e giornalista in studio Viviana Guglielmi che, imbarazzata, non lo degna nemmeno di uno sguardo.
Viviana Guglielmi è una giornalista delle reti Mediaset. Nata nel 1977 a Sanremo ma cresciuta nel bergamasco, ha una laurea in Scienze della Comunicazione ed è iscritta all’Albo dei giornalisti della Lombardia dal giugno 2009. Inizia la sua carriera nel giornalismo televisivo occupandosi di sport e di intrattenimento. Nel 2008 approda ad Antennatre con il programma Azzurro Italia e dal 2010 viene affidata alla conduzione di Happy Hour, in onda su Tele Lombardia. Ha collaborato anche per diverse testate, da Il Giornale alla rivista Style. È apparsa sugli schermi di Inter Channel, poi su Sistal Tv: Approda infine a Gazzetta TV e in seguito nella redazione di Tgcom24. “Sono appassionata di sport.
Da ragazzina facevo i campionati regionali di nuoto, stile libero. In tv non perdevo una puntata de La domenica sportiva. E mi dicevo: “Un giorno mi piacerebbe condurre un programma di calcio…”, ha raccontato in un’intervista al Corriere nel 2015 ai tempi di GazzettaTv. “Il mio modello? Candido Cannavò. Mi sono nutrita dei suoi editoriali, dei suoi libri. Lo vedevo in tv e dicevo: “Quello è lo stile giusto, compassato e profondo, mai sopra le righe, mai una parola fuori luogo”.
(da agenzie)
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