PRIMA LA MELONI INVITAVA GLI ITALIANI A NON COMPRARE SU AMAZON, ORA VENDE LI’ IL SUO LIBRO (E PURE SCONTATO)
COERENZA SOVRANISTA: PECUNIA NON OLET
Correva il 2 febbraio 2018 e Giorgia Meloni era ospite a Otto e Mezzo e discuteva insieme a Lilli Gruber della possibilità dei braccialetti elettronici Amazon per il controllo dei magazzinieri.
Si parla del dibattito all’epoca in corso tra gli esponenti politici sulla questione e la Gruber chiede alla Meloni la sua opinione in merito. La Meloni accusa lo «strapotere della globalizzazione incontrollata» e «lo strapotere di una serie di multinazionali nel mercato mondiale e nella quotidianità».
Accusa poi i grandi gruppi e i grandi capitali che «trattano i lavoratori come se fossero delle bestie». Appello della leader di Fratelli d’Italia agli italiani: «Non comprate su Amazon perché la nostra pigrizia può costarci caro, andate al negozio a difendere la categoria del piccolo commerciante, comprate al dettaglio, sosteniamo i commercianti e gli artigiani italiani»
Siamo nel 2021 è Giorgia Meloni è appena uscita con in libro edito da Rizzoli. Un libro in cui la donna si sveste – o, almeno, è quello che fa credere – dai panni di politica per raccontarsi come donna, come ragazzina e come bambina. Un libro che, come tutti ormai sappiamo bene, è in vendita su Amazon. Appare evidente, alla luce di questi ultimi avvenimenti, come Giorgia Meloni abbia contraddetto se stessa.
Basta andare su Amazon per trovare «Io sono Giorgia. Le mie radici le mie idee» – titolo scelto ad arte – sia in formato kindle che in formato cartaceo. Formato cartaceo che, tra l’altro, è scontato di 0,90 centesimo – portando il prezzo da 18 euro a 17,10 euro -. Quello sconto del quale tanto si discute e che tanti piccoli negozi – e non le grandi catene di distribuzione di libri, le famose multinazionali contro le quali si diceva la Meloni a Otto e mezzo – che non riescono a rendersi competitivi e a entrare nell’ingranaggio Amazon accusano ogni giorno.
Il libro è venduto dall’editore (Rizzoli, in questo caso) ed è l’editore che sceglie di distribuirlo anche su Amazon. A questo punto, viste le forti posizioni assunte da Giorgia Meloni in passato sulla questione Amazon, la scelta sarebbe dovuta ricadere – per coerenza – su un editore che opera diversamente.
Avrebbe dovuto scegliere lei stessa, perché quelle parole non suonassero oggi come una cosa detta per propaganda, di affidare il suo libro a una casa editrice piccola.
(da Giornalettismo)
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