PROSSIMA EMERGENZA: INCENDI
CENTRO-SUD IN FIAMME… IL GOVERNO DISPONE LA MOBILITAZIONE NAZIONALE DELLA PROTEZIONE CIVILE… LA MANO DELLA CRIMINALITA’
In Italia è emergenza incendi legata a un’altra emergenza, quella climatica. Ora anche il nostro Paese, come la Grecia e la Turchia in Europa, la California e Bolivia nel continente americano e mezza Africa centro-meridionale, è alle prese con fiamme devastanti. In particolare il Centro-Sud.
Inoltre le alte temperature e i venti forti rendono complicato il lavoro di chi deve spegnere i roghi.
A preoccupare in particolare è la Calabria tanto che il premier Mario Draghi, come aveva già fatto per la Sicilia, ha firmato il Decreto del presidente del Consiglio che dispone la mobilitazione nazionale del sistema di protezione Civile: nelle prossime ore, coordinati dal Dipartimento, arriveranno in zona volontari e mezzi delle colonne mobili provenienti dalle altre regioni.
Il capo della Protezione Civile Fabrizio Curcio, in vista dell’ondata di calore che avvolgerà l’Italia nei prossimi giorni, quando si prevede la settimana più calda dell’estate, è costretto a diffondere un appello: “Abbiamo alle spalle giornate impegnative e drammatiche sul fronte della lotta agli incendi – dice – le temperature che ci attendono nei prossimi giorni ci impongono la massima attenzione” e per questo “è fondamentale evitare ogni comportamento che possa generare incendi e segnalare tempestivamente anche roghi di piccola entità”.
Il picco massimo di calore lo si avrà martedì 10 e mercoledì 11 agosto con punte, nelle località interne della Sicilia e della Sardegna, fino ai 45 gradi.
Il Dipartimento della Protezione Civile, insieme a tutto il servizio Nazionale e la flotta di Stato è al lavoro per contenere i roghi con squadre a terra e canadair, in particolare in Calabria dove nei giorni scorsi hanno perso la vita due persone.
In provincia di Reggio Calabria, in particolare, la situazione continua a essere preoccupante. Il fronte del fuoco su San Luca, nella Locride, avanza ed è molto vicino alle Foreste Vetuste nel Parco Nazionale dell’Aspromonte, da poco inserite nel patrimonio Unesco.
“Servono urgentemente mezzi aerei ed i migliori operatori da terra, la situazione è veramente difficile”, scrive su Facebook Leo Autelitano, presidente del parco dell’Aspromonte (Epna), mentre si trova vicino al luogo delle fiamme. È in corso una mobilitazione massiccia di uomini e mezzi, con tantissimi volontari. È stato chiesto anche il supporto dell’esercito per salvare le Foreste vetuste. Situazione critica pure nell’area Grecanica. Oggi è tornato a bruciare anche il Vesuvio e molte famiglie hanno dovuto abbandonare le loro case.
E se il capo della Protezione civile Curcio oggi si è limitato a chiedere ai cittadini di osservare comportamenti corretti per evitare di innescare incendi, il vescovo di Cefalù, monsignor Giuseppe Marciante, parla in modo molto più diretto: “Chi si macchia di tale reato si pone fuori dalla comunione della Chiesa in quanto ha commesso un crimine contro il Creatore mettendo a rischio la vita delle persone e la distruzione del bene ambientale prezioso per la sopravvivenza di tutte le sue creature”. E poi ancora: “Purtroppo i tristi episodi dei funesti incendi, ad opera di mani criminali, di questi giorni caldi di agosto – continua – mi spingono a pensare che ci troviamo di fronte a un pianificato disegno di desertificazione della nostra terra a vantaggio di sporchi interessi economici verso destinatari che per il nostro colpevole silenzio resteranno anonimi”.
Un ruolo decisivo lo hanno proprio le Regioni e questo il capo della Protezione Civile lo ha ricordato più volte, l’ultima una settimana fa quando era la Sicilia a bruciare: “Le responsabilità nell’ambito di ciò che si fa contro gli incendi boschivi sono chiare. Le norme prevedono che la lotta attiva sia di competenza delle Regioni. E lotta attiva non è solo spegnimento, ma anche sorveglianza, avvistamento”. In particolare, per quanto riguarda la prevenzione, le amministrazioni avrebbero dovuto rafforzare le attività di ricognizione, sorveglianza, avvistamento e allarme mentre per quanto riguarda la pianificazione è fondamentale avere piani aggiornati. Ma molte di queste indicazioni sono rimaste lettera morta.
Gli incendi per autocombustione, ha detto qualche giorno fa il capo dei Vigili del Fuoco Guido Parisi, “sono molto rari: a scatenare le fiamme sono purtroppo l’incuria nella quale versano le aree boschive, i comportamenti dei cittadini che lasciano rifiuti senza curarsi delle conseguenze, la scarsità di manutenzione”. E ovviamente le mani degli incendiari, come dimostrano gli inneschi trovati sia in Sardegna sia in Sicilia.
(da Huffingtonpost)
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