PUTIN RISCHIA DI RESTARE SENZA SOLDATI: I FLUSSI DI CITTADINI RUSSI IN GEORGIA SONO RADDOPPIATI A 10MILA AL GIORNO, AL CONFINE FINLANDESE CI SONO FILE DI MACCHINE LUNGHE 16KM, 260.000 RUSSI SONO GIA’ USCITI DAL PAESE
GLI UOMINI RUSSI FANNO DI TUTTO PER SCAPPARE DALLA FOLLIA DEL CREMLINO CHE LI VORREBBE VEDERE IN MIMETICA AL FRONTE
Ieri (lunedì 26 settembre) la Guardia di Frontiera della Finlandia ha registrato l’ingresso di “7.743 russi attraverso il confine terrestre”, 3.662 russi sono poi usciti dal Paese.
Lo fa sapere su Twitter la Rajavartiolaitos, la Guardia di Frontiera finlandese. “Il traffico è ancora intenso ma si è ridotto rispetto al picco del fine settimana: la maggior parte di chi entra si dirige verso altri Paesi”, si legge nell’aggiornamento.
Gli arrivi di cittadini russi in Georgia sono raddoppiati a 10.000 al giorno dopo l’annuncio della mobilitazione da parte del presidente russo Vladimir Putin. Lo afferma il ministero di Tbilissi.
Nel frattempo proseguono proteste e scontri con la polizia nella regione russa del Daghestan, dove i manifestanti sono scesi in piazza contro Putin. Intanto per sfuggire all’arruolamento ben 260mila russi avrebbero già abbandonato il Paese: una coda di 16 km di auto in coda è stata immortalata dal satellite in fuga ai confini con la Georgia.
Le autorità georgiane hanno escluso l’intenzione di chiudere il confine con la Russia per bloccare il flusso di cittadini in arrivo nel Paese caucasico in fuga dalla mobilitazione militare voluta dal presidente Vladimir Putin. «Non abbiamo motivo di chiudere il confine», ha affermato il ministro georgiano dell’Interno Vakhtang Gomelauri. Il ministro ha anche aggiunto di non comprendere le richieste di una parte dell’opposizione di chiudere il confine con la Russia e dell’altra «di accettare più russi, meglio è».
Il ministro ha affermato che i russi si recano in Georgia da «anni» e che Tbilisi non ostacolerà questo processo. Attualmente, entrano circa 10.000 russi al giorno nel Paese caucasico: «È circa il 40-45% in più rispetto a prima del 21 settembre (quando la Russia ha dichiarato la mobilitazione)». Secondo Gomelauri, il 60% dei russi arrivati in Georgia «ha già lasciato il Paese» per altre destinazioni.
In Ossezia del Nord, la repubblica russa al confine con la Georgia, sarà presto allestito un checkpoint per il controllo e l’arruolamento di quanti cercano di lasciare la Russia via terra per sfuggire alla mobilitazione decisa dal Cremlino. Lo ha reso noto su Telegram il ministero dell’Interno georgiano. L’ufficio di arruolamento sarà allestito al posto di blocco del valico Verkhny Lars. La decisione, scrivono le agenzie russe, è stata presa «sullo sfondo del significativo aumento del traffico» della zona
(da agenzie)
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