QUALCUNO GLI DICA CHE SONO ALLEATI
NEL PDL VOLANO INSULTI, ACCUSE E MINACCE TRA LE CORRENTI.. CHI FA CIRCOLARE VIZI PRIVATI ALTRUI E CHI PIANGE AL TELEFONO CON SILVIO, CHI FA LEVA SUI TRASCORSI SENTIMENTALI CON IL PREMIER E CHI SI LAMENTA OGNI GIORNO… IL PDL, NATO PER PORRE FINE ALLE CORRENTI, SEMBRA ORMAI IL COLOSSEO, TANTI SONO GLI SPIFFERI
Una è “matta”, l’altro in “malafede”.
C’è “l’avanzo dell’Msi”, il “democristiano”, “il socialista”.
Eppoi? Beh, ecco le allusioni, i giochi di parole su nomi e cognomi, i riferimenti ad abitudini private e non tra i veri membri della maggioranza.
Per carità , sia ben chiaro, tutto a mezzo stampa, dal vivo si incontrano raramente e prima dei vertici ci pensa Silvio Berlusconi e qualche fedelissimo a ricomporre i cocci. E che cocci.
Chi circonda il premier racconta di telefonate continue, di lamentele, qualcuno-qualcuna simula anche lacrime o sfrutta il ricordo dei tempi passati.
La tattica sentimentale è sempre la migliore.
Con Berlusconi così avvolto dai problemi da appisolarsi con il cellulare in mano, quindi svegliato da un colpetto sulla spalla dal Letta di turno e subito lesto a rassicurare un immediato intervento.
Ma c’è un problema: se fino a qualche anno fa gli episodi erano meramente sporadici, negli ultimi tempi c’è stato un crescendo tipo “Bolero” di Ravel che ha fatto incrociare veti e promesse.
Della serie: alla fine ha scontentato tutti.
Ecco quindi le continue minacce di dimissioni di Giulio Tremonti, le perenni pretese di Umberto Bossi, le risposte di Giancarlo Galan e le urla indispettite di Gianni Alemanno e Renata Polverini contro le esternazioni pseudo-elettorali di Roberto Calderoli.
Berlusconi quando ha fondato il Pdl ha detto: niente correnti.
Per poi dividere il partito in percentuali aziendalistiche: 70 per cento a Forza Italia e 30 a quelli di An.
Passato qualche anno, non ci sono le correnti, no, neanche le galassie.
C’è solo tanta, tanta gente che si insulta, in tailleur o giacca e cravatta.
Qualcuno gli dica che sono anche alleati.
Alessandro Ferrucci
(da “Il Fatto Quotidiano“)
Leave a Reply