QUEI 13 MILIONI AVANZATI DAL PONTE DI GENOVA E MAI EROGATI: LA CORTE DEI CONTI METTE TOTI NEI GUAI
ERANO FONDI DESTINATI AL SOSTEGNO AL REDDITO: “CI SONO DECINE DI COMMERCIANTI CHE NON HANNO RICEVUTO UN EURO”… SANSA: “TOTI SPIEGHI DOVE SONO FINITI I SOLDI”
“Preoccupazione” della Corte dei Conti per la mancata erogazione di 13 milioni di euro destinati al sostegno al reddito, cifra avanzata dai 235 milioni di euro arrivati a Genova dopo il crollo del Ponte Morandi finalizzati al sostegno alle aziende in difficoltà .
Lo scrive il Secolo XIX.
A fronte di oltre 13 milioni avanzati, ci sarebbero decine di commercianti e negozianti di Certosa e Sampierdarena, le zone più colpite dalla crisi post crollo, che non hanno avuto un euro perchè esclusi dai criteri di assegnazione.
Secondo Massimiliano Braibanti, presidente del Comitato Zona Arancione, che risponde a una domanda sui fondi del Decreto Genova distribuiti per l’emergenza “Hanno sbagliato tutto, hanno dato i soldi a caso. A Certosa e Sampierdarena ci sono decine di negozianti e commercianti che non hanno ricevuto un euro. Molti hanno chiuso. Non siamo contrari a allargare gli aiuti – ha detto rispondendo alla domanda sull’ipotesi che quei 13 mln possano essere destinati agli aiuti post-Covid in tutta la Liguria – prima però dev’essere aiutato chi è rimasto qui. Chi è rimasto indietro”.
“Ci sono casi che purtroppo sono rimasti fuori dai criteri decisi dal governo – ha detto il governatore Giovanni Toti in un’intervista al Secolo XIX -. Senza un cambiamento normativo è impossibile saldare chi non ha chiuso o chi non rientra nelle forme societarie previste”.
Spiegazioni che non bastano allo sfidante alle prossime regionali, Ferruccio Sansa. “Se il presidente Toti aveva dribblato la procura della Corte dei Conti che gli contestava di non aver speso tutti i soldi per gli aiuti del post Morandi che il governo gli aveva affidato, ora cosa si inventerà di fronte all’inchiesta del Secolo XIX che rivela il volto più oscuro della gestione dei fondi nazionali?” scrive in una nota Sansa.
“Con meccanismi di difficile comprensione, invece di premiare commercianti e artigiani piegati dall’isolamento dovuto al crollo la Regione ha arricchito chi forse non se lo meritava. Toti, ora basta dribbling, spieghi dove sono finiti i soldi”
(da agenzie)
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