RAGAZZO DI 17 ANNI UCCISO A COLTELLATE A PESCARA DA DUE MINORENNI: UNO E’ FIGLIO DEL COMANDANTE DEI CARABINIERI, L’ALTRO DI UN NOTO AVVOCATO
DOPO L’OMICIDIO I DUE SONO ANDATI A FARE IL BAGNO IN MARE
Ci sono già due fermi per l’omicidio del minorenne di 17 anni trovato morto ieri sera, tra le sterpaglie, all’interno del parchetto Baden Powell, in centro a Pescara. Si tratta di due ragazzi, anche loro minorenni, uno dei due figlio di un comandante dei carabinieri della stazione locale, l’altro figlio di un noto avvocato della città che in queste ore sono interrogati in questura.
Subito dopo i fatti, secondo quanto emerso fino ad ora, sarebbero andati a fare il bagno al mare. Lì, probabilmente, si sarebbero disfatti del coltello utilizzato. Per recuperare l’arma sono in azione i sommozzatori dei vigili del fuoco. Massimo riserbo della Procura sull’accaduto, da cui trapela soltanto che “si tratta di un caso delicatissimo”. La paretela con un comandante dell’Arma appunto.
La ricostruzione
L’accoltellamento sarebbe scaturito da una lite ma ancora non sono chiari i motivi. Pare ci fosse di mezzo un debito di poche centinaia di euro, ma non è ancora chiaro se legati allo spaccio, ovvero all’acquisto ripetuto di droga non pagate.
I fatti sarebbero avvenuti ieri pomeriggio e il corpo è stato rinvenuto in tarda serata. Indaga la polizia. Il caso è seguito dal procuratore capo Giuseppe Bellelli. Il cadavere del ragazzo 17enne, affidato alla nonna e figlio di genitori albanesi che non vivono in Italia, presentava ferite da taglio. Sul posto si erano subito recati Bellelli assieme al sostituto Gennaro Varone e al procuratore minorile David Mancini, oltre al medico legale Christian D’Ovidio che ha eseguito una prima ricognizione della salma.
(da agenzie)
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