RENZI NON VA DA “AMICI”: MAFIA CAPITALE A UNA COSA ALMENO E’ SERVITA
LE VICENDE GIUDIZIARIE E IL CASO DE LUCA INDUCONO IL PREMIER AD ANNULLARE LE INIZIATIVE POP
Non lo hanno fermato gli scontri con i sindacati, men che meno con la minoranza Pd. Anzi, il premier ci ha sempre sguazzato dentro. Non lo hanno fermato nemmeno le regionali di domenica scorsa, test elettorale che il Pd ha vinto “5 a 2”, continua a ripetere Matteo Renzi, pur ammaccato dalla dolorosa sconfitta in Liguria e dall’affare Vincenzo De Luca ancora tutto da gestire.
Ma fin qui il premier avrebbe confermato la sua presenza stasera alla finalissima di ‘Amici’.
L’aveva anche annunciato la conduttrice Maria De Filippi: Renzi era atteso negli studi Mediaset. Quanto meno per recuperare il ‘trono’ che di recente gli è stato sottratto da Roberto Saviano, vissuto come ‘nemico’ a Palazzo Chigi, almeno ultimamente.
E invece no. Stavolta il premier si ferma.
A metà giornata decide di annullare la sua presenza dalla ‘Maria nazionale’.
Sul suo tavolo è piombato anche il dossier su ‘Mafia capitale’ con quell’avviso di garanzia al potente sottosegretario all’Agricoltura, il siciliano Giuseppe Castiglione di Ncd.
Caso ancora tutto da gestire, anche questo come De Luca, che peraltro il premier ha ricevuto per un’ora oggi a Palazzo Chigi: urge formare al più presto giunta e vicepresidente per avere in governo Pd in regione prima che il governatore venga sospeso dalla legge Severino.
Motivi di opportunità l’hanno tenuto lontano dal salotto tv di ‘Amici’, dicono nella sua cerchia.
Renzi stavolta ha optato per un’immagine decisamente più sobria, lontano dal popolare show che nel 2012, in piena campagna elettorale per le primarie del centrosinistra, lo vide protagonista spumeggiante, giovane leader tutta verve e giubotto di pelle.
Stasera non era il caso di pronunciare le prime parole di commento sulle elezioni di domenica scorsa nella cornice ovattata e pop di Maria De Filippi.
Finora infatti Renzi non ha mai parlato in tv del voto di fine maggio, lo ha fatto solo attraverso indiscrezioni diffuse con note stampa.
Ma ad ogni modo, non era il caso: non per l’esito del voto, che si sarebbe rivendicato anche e maggior ragione tra i giovani della De Filippi, ma per via dell’inchiesta ‘Mafia capitale’ e le nubi che lascia soffiare sul governo.
Perchè l’affare Castiglione, indagato e accusato di aver truccato la gara di affidamento della gestione del Cara (centro immigrati) di Mineo in Sicilia, è una piccola mina sotto la maggioranza di governo. Se non viene gestita con cura.
Castiglione è il luogotenente di Angelino Alfano in Sicilia, controlla le truppe dei senatori siciliani di Ncd, in quella maggioranza di governo sempre più risicata al Senato.
Insomma è un caso spinoso che certo non libera energie per gestire l’altro caos: quello campano. Anzi.
Oggi il premier ha incontrato per un’ora a Palazzo Chigi il vincitore delle regionali in Campania, Vincenzo De Luca. L’incontro era nell’aria da giorni.
Urge nominare quanto prima giunta e vicepresidente, colui o colei che faranno le veci di De Luca quando verrà sospeso ai sensi della legge Severino per la condanna in primo grado per abuso d’ufficio.
E che sia una giunta con un’immagine pulita, fresca e in grado di risollevare la reputazione del Pd tra gli elettori a livello nazionale.
Renzi ha voluto analizzare da vicino la faccenda, a quattr’occhi con De Luca nella sede del governo.
Obiettivo: tentare di rimettere a posto tutti i cocci che rischiano di diventare schegge impazzite contro il governo.
Non è più aria di play station, il passatempo usato la notte delle regionali. Non è più aria di ‘Amici’. Meglio la cornice più istituzionale di Repubblica: domattina il premier parlerà alla festa del quotidiano diretto da Ezio Mauro, nella difficile piazza di Genova.
(da “Huffingtonpost“)
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