RESTITUISCE IL PREMIO IN DENARO: AL GRAN GALA’ DELLA PADAGNA DEL MAGNA MAGNA CALA IL GELO
NEL PAESE DI ILLASI, DURANTE LA PREMIAZIONE DEI CITTADINI ILLUSTRI, UNO STUDENTE CON IL MASSIMO DEI VOTI RIFIUTA LA BUSTA PREMIO DI 200 EURO DALL’ASSESSORE LEGHISTA: “DATELI A QUELLA SIGNORA IN STATO DI INDIGENZA CUI AVETE RIFIUTATO UN AIUTO SOLO PERCHE’ NON RISIEDE DA PIU’ DI 5 ANNI NEL TERRITORIO DEL COMUNE: BISOGNA AVERE IL CORAGGIO DI CONDANNARE LE SCELTE RAZZISTE”
Gran Galà del Premio Illasi con un fuori programma che ha movimentato la scena prenatalizia e l’atmosfera di buoni sentimenti che di solito accompagna questo genere di manifestazioni, quando vengono premiati cittadini illustri per meriti culturali, sportivi o imprenditoriali o coppie che hanno passato il mezzo secolo di vita matrimoniale.
Quand’è stato il turno di Alberto Fabris per ritirare la busta del premio con 200 euro e il diploma di encomio per il massimo dei voti conseguito alla maturità classica, questi ha preso la parola ringraziando l’amministrazione.
«Felice di onorare il mio paese facendo del mio meglio», ha esordito, ma non ha evitato di accennare a un fatto che ha definito «gravissimo ed estremamente preoccupante».
In una delibera di giunta di ottobre, che assegnava un contributo a favore di una persona in forte stato di indigenza, gli assessori in quota alla Lega nord, Paolo Fasoli ed Elena Colognato, davano voto contrario mettendo a verbale che «l’oggetto della delibera va contro i principi morali, etici e ideologici del movimento che noi rappresentiamo» e dichiaravano di impegnarsi per un regolamento che preveda erogazione di contributi solo ai residenti a Illasi da almeno cinque anni.
«Criterio per ricevere sostentamento dunque», ha proseguito Fabris, «non sarebbe l’effettivo bisogno, ma una sintomatica “illasianità “, una discriminazione consapevolmente motivata in termini morali, etici e ideologici che ha un nome preciso: razzismo».
Disgustato dal fatto che l’amministrazione non abbia preso posizione, Fabris ha tenuto per sè solo il diploma e ha restituito al vicesindaco Bruno Zambaldo, che lo aveva premiato, la busta con il denaro, chiedendo che la cifra venga destinata alla signora in difficoltà .
Applausi hanno accolto la dichiarazione del giovane, che è tornato al suo posto, ma applausi ci sono stati anche per l’assessore Fasoli, che chiamato a sua volta a premiare altri cittadini non ha perso l’occasione di rispondere a quello che ha definito «l’amico comunista che ha trasformato un giorno di festa in un comizio».
Il sindaco Giuseppe Vezzari, a fine cerimonia, ha sottolineato il valore della famiglia, da cui nascono le eccellenze che il Comune ha premiato: «C’è stata qualche nota stonata», ha aggiunto riferendosi allo scambio Fabris-Fasoli, «perchè ci sono momenti in cui devono prevalere la concordia e la comunità viva», ha concluso interrotto dall’applauso, «e perdonate i limiti umani, ma credetemi, lavoriamo per la concordia della nostra comunità ».
Condividendo le considerazioni di Fabris, anche Mauro Marconcini, tra i premiati per un premio di poesia, si era autoescluso comunicandolo con una lettera al sindaco in cui riteneva prematuro il riconoscimento per la sua carriera di poeta.
Vittorio Zambaldo
(da “l’Arena” di Verona)
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