“RICHIESTE DI RACCOMANDAZIONI E LIBRO NERO, DECIDERA’ MARINO QUANDO FARE I NOMI”: INTERVISTA ALL’ASSESSORE CATTOI
PARLA LA FEDELISSIMA DEL SINDACO, ASSESSORE AL PATRIMONIO
Assessore Cattoi, lei è stata la più vicina al sindaco nel giorno più lungo. Raccontano che gli ha più volte consigliato di resistere.
“Non è vero. Io gli ho suggerito di valutare dentro di sè non solo a livello politico ma anche a livello personale e per la sua famiglia se subire questi continui attacchi servisse alla città . E poi gli ho suggerito che evidentemente le condizioni politiche non ci sono e che però forse potevano essere spiegate e non ridotte ad una serie di scontrini”.
È vero che le giustifiche delle sue cene le scriveva lo staff?
“Lui consegnava tutti gli scontrini alla segreteria e la segreteria si è sempre occupata di tutti gli atti successivi ricostruendo le cene in base all’agenda”.
Ma perchè pagava con la carta di credito del Campidoglio cene private con la moglie?
“Pagava spese di rappresentanza. Se non erano spese che doveva fare lo accerteranno i giudici”.
Ma già ci sono state le smentite ufficiali di Sant’Egidio, dell’ambasciata vietnamita e perfino del sacerdote di Torino. Oltre a quella del proprietario della “Taverna degli amici”.
“Credo che si accerteranno errori fatti dagli uffici, ma sono convinta che, scontrini o non scontrini, le condizioni politiche non c’erano più lo stesso”.
Per quale ragione?
“Perchè il Pd e in particolare il segretario, non ha più voluto sostenere fino in fondo la giunta Marino. Mi dispiace perchè forse non c’è stata la possibità di spiegare tutto il profondo cambiamento: basta proroghe, basta affidamenti diretti, basta assuzioni clientelari”.
A proposito di assunzioni è vera la storia dei quaderni colorati e delle mail di raccomandazione ricevute da esponenti del Pd che il sindaco minaccia di rendere pubbliche?
“I quaderni li abbiamo visti perchè minacciava con quelli anche gli assessori che non producevano abbastanza. Le mail io non le ho viste, mi pare che le abbia smentite”.
Le ha mai parlato dei contenuti dei quaderni?
“No, lui mi ha detto che Odevaine era stato segnalato da più parti come ottimo capo dei vigili”
Ha fatto anche dei nomi?
“A me no. Ma lo ha detto tante volte, come ha ripetuto spesso che gli dicevano che Coratti, poi arrestato, sarebbe stato un ottimo vicesindaco”.
Perchè il sindaco non dice chi faceva pressioni?
“Deciderà lui se, come e quando”.
Qual è il colore del quaderno delle raccomandazioni?
“Non lo so, penso nero”.
Marino si è sentito tradito?
“No, è amareggiato di non essere riuscito a portare avanti un progetto di cambiamento a cui lui ha dedicato gli ultimi tre anni della sua vita. Quando gli hanno assegnato la scorta pensavo che avrebbe mollato. E invece è andato avanti. Anzi, la notte che gli hanno comunicato delle minacce, ha preso la bici ed è uscito in giro per Roma da solo senza dire niente a nessuno”.
Paolo Boccacci
(da “la Repubblica”)
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