SALVINI CORRE IN CALABRIA, LE TRUPPE DELLA LEGA SI STANNO SFALDANDO
C’E’ CHI ADERISCE A UN GRUPPO AUTONOMO FONDATO DALL’EX COORDINATORE E CHI VA VERSO FRATELLI D’ITALIA
A poco più di dieci giorni dall’ultimo minitour, Matteo Salvini torna in Calabria. Motivazione ufficiale “ringraziare gli elettori perchè è la prima grande regione del Sud ad avere quattro consiglieri regionali della Lega”.
Problema ufficioso, strigliare le truppe, in primis quelle aree assai ben definite ancora interne alla Lega, che con Fratelli d’Italia sembrano andare d’amore e d’accordo e più di uno dice pronte a portare in dote al partito di Giorgia Meloni consiglieri e forse assessorati.
Non a caso la maggior parte della visita del leader della Lega in Calabria se ne va per una riunione interna e blindatissima. In un noto albergo reggino si danno appuntamento neoconsiglieri, grandi elettori, militanti, aspiranti assessori, portatori d’acqua e sottobosco di partito. E la cosa si prolunga ben oltre il previsto.
Le truppe si stanno sfaldando, c’è chi in campagna elettorale ha giocato su più tavoli e più liste, mentre un pezzo di Lega, che faceva capo all’ex coordinatore del reggino, Michele Gullace, si è già trasferita armi e bagagli in un nuovo micropartito, la Lega per l’Italia. Troppe variabili impazzite per Salvini, che in Calabria ha il primo test della strategia di apertura a Sud decisa all’ultimo congresso.
Una linea che alla vecchia guardia non piace per nulla, come ha detto a chiare lettere il Senatur Umberto Bossi, e su cui Salvini si sta giocando la leadership. E non si può permettere passi falsi.
Traduzione, il messaggio per tutti è che il Capitano è uno e la linea si decide in via Bellerio, dunque nessuno sogni di giocare da solista. E poco dopo, sul palco, nessuno ha facoltà di parola, salvo il commissario regionale, Cristian Invernizzi. A fare da scenografia muta ci sono eletti e non eletti, l’unico deputato leghista calabrese, Domenico Furgiuele, che compare ma nessuno nomina.
Quello di Salvini è un one man show. E tocca a lui lanciare il guanto di sfida alla neopresidente della Regione Calabria, Jole Santelli.
Nonostante la Lega abbia mancato l’obiettivo di primo partito della coalizione, non sembra intenzionata a cedere il passo a Forza Italia o Fdi. Per questo alza la posta, lanciando pubblicamente sulle imminenti comunali di Reggio Calabria. “Alle prossime elezioni del Sindaco e del Consiglio comunale di Reggio Calabria – dice Salvini – parteciperemo con una nostra lista e contiamo di avere un buon risultato”
Per il resto, Salvini procede spedito con l’edizione riveduta e corretta del disco da campagna elettorale.
Dal palco urla contro i clan e dice “dove ci sarà un procuratore come Nicola Gratteri ci sarà la Lega, dove ci saranno i mafiosi noi saremo pronti a prenderli a calci”. Non tutta la platea reagisce con caldi applausi, ma si infiamma quando il Capitano si lamenta “ci sono giudici come Gratteri che ripuliscono la Calabria e altri che vogliono processare me”, con tanto di chiamata al tesseramento a sostegno (finanziario) del partito. “Sono dieci euro a tessera, ma sono un messaggio importante anche per me. Significa che mi sosterrete”. E poi ci sono debiti da ripagare in ottanta anni di comode rate. Ma questo Salvini non lo dice.
(da “Huffingtonpost”)
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