SALVINI INDOSSA LE MUTANDE DI COTA: “NON C’E’ DA SCUSARSI”
AL LINGOTTO L’EX “COMUNISTA PADANO”, FUORICORSO PER 12 ANNI ALL’UNIVERSITA’, ABBANDONA LA RAMAZZA E ASSOLVE GLI INQUISITI… POI ANNUNCIA LOTTA ALLA CASTA: LA CONOSCE BENE VISTO CHE DA DIECI ANNI SI FA MANTENERE DAL PARLAMENTO EUROPEO ED ITALIANO
Altro che ramazze. Il neo segretario della Lega Nord Matteo Salvini chiude un occhio davanti ai rimborsi “facili” dei consiglieri regionali piemontesi: “Ci rompono i coglioni sulle mutande, ci rompe i coglioni uno Stato ladro che senza la Lega sarebbe già fallito. A qualcuno rode che in Piemonte perchè c’è la Lega, non lavorano gli amici degli amici dei benpesanti”.
Frase che fa pensare a un autogol: in pratica ora lavorano solo gli amici della Lega?
E assolve così il collega di partito e governatore del Piemonte Roberto Cota, che secondo gli inquirenti si sarebbe fatto rimborsare anche un paio di mutande: “Roberto non c’è nulla per cui chiedere scusa”
Contento lui…
Il Carroccio si riunisce al Lingotto di Torino per il congresso federale straordinario della Lega Nord. Gli oltre 500 delegati, provenienti da tutta Italia, hanno sancito l’elezione di Matteo Salvini alla segreteria del partito.
Alle primarie della scorsa settimana, aveva ottenuto l’82% dei voti, contro il 18% di Umberto Bossi.
Salvini prova a cavalcare la protesta anti-euro: “. “Occorre fare fronte comune al centralismo europeo e con gli altri Paesi abbiamo un nemico in comune, l’euro”.
Gelato però dal buon senso di Bossi: “Per sposarsi, come per separarsi, bisogna essere in due e io dubito che ci lasceranno uscire facilmente dall’euro”.
Salvini chiude da gran signore con un attacco ai giornalisti, ritenendo che la Lega sia vittima di “un linciaggio vergognoso e schifoso dei giornalisti italiani e romani”. Cita Grillo e dice: “Senza fare liste di proscrizione dal prossimo congresso chi dimostra obiettività morale entra, gli altri possono uscire a calci in culo”.
Salvini attacca la magistratura: “attenti ad accusarci senza motivo potremmo venirvi a prendere a casa” (forse in padagna non è reato minacciare i giudici).
Qualcuno in sala ricorda quando nel 1997, Salvini è stato capolista dei “Comunisti padani” alle elezioni per l’autoproclamato Parlamento della Padania, conquistando 5 dei 210 seggi disponibili.
Altri malignano che nel 1992 si è iscritto alla facoltà di storia dell’Università degli Studi di Milano, frequentandola fuori corso per 12 anni su 16.
Altri ancora che nel 2004 entra al Parlamento europeo e sceglie come proprio assistente parlamentare a 12.000 euro al mese Franco Bossi, fratello di Umberto, allora titolare di un negozio di autoricambi a Fagnano Olona, in provincia di Varese.
Ma non obiettò mai nulla.
E ancora la recente denuncia di Belsito su presunti 20.000 euro consegnati a Salvini da Bonomi (Sea).
In ogni caso un “Italia, Italia vaffanculo” pare alla fine metta tutti d’accordo.
Almeno per ora.
C’è chi sostiene che Salvini rischia di durare segretario meno di Maroni (che si è squagliato in tempo).
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