SALVINI VUOLE CASTRARE IL NIGERIANO CHE HA MOLESTATO (E NON VIOLENTATO) UNA OPERATRICE DI UN CENTRO DI ACCOGLIENZA
PUO’ INIZIARE INTANTO CON 1.398.000 ITALIANI, AUTORI DI VIOLENZE SESSUALI NEL 2015, MAGARI DANDO LA PRECEDENZA A CHI VOTA PER LUI
E’ pomeriggio, un nigeriano di 26 anni, ospite del centro di accoglienza a Giugliano in Campania (Napoli) entra in un ufficio nel seminterrato dove è al lavoro un’operatrice. Ha una scusa pronta: deve chiedere informazioni per il permesso di soggiorno scaduto. Ma blocca la porta, sequestra la donna – per circa mezz’ora – e la molesta, abbassandosi i pantaloni.
L’operatrice, 62 anni, non perde la calma, lo tiene a distanza e riesce a infilare un bigliettino sotto la porta: “Aiuto, avvisate i carabinieri” e a far entrare nella stanza altre persone. Una collega dà l’allarme.
I militari intervengono d’urgenza nell’hotel “Le Chateau”, usato come centro accoglienza nella zona di Varcaturo, liberano la vittima e bloccano il 26enne nigeriano, che dopo le formalità di rito è stato portato nel carcere di Poggioreale.
Il nigeriano, a Napoli da settembre, ora è accusato di sequestro di persona e violenza sessuale, anche se non c’è stata la consumazione di un rapporto fisico.
Nella struttura di accoglienza di Varcaturo sono ospitati 85 migranti. Non si sono verificati episodi gravi nè ci sono state in passato tensioni tra abitanti della zona e residenti.
“Non mi ha violentata – racconta la donna – si è abbassato i pantaloni e ha fatto cose sue. Ha raccontato che non aveva una donna da tre anni e chiedeva chiarimenti sul suo documento, scaduto oggi. Certo rimanere chiusa con lui non è stato piacevole, a un certo punto ha battuto anche i pugni sul tavolo. Ma non mi ha violentata, questo no”.
Su Facebook il segretario della Lega, Matteo Salvini, attacca: “Un ‘bravo migrante’ africano, ospite (a spese nostre) di un centro di accoglienza per presunti profughi vicino a Napoli, ha sequestrato e violentato una operatrice della struttura che lo accoglie. È stato arrestato, ma non basta. Castrazione chimica e poi espulsione: questa deve essere la cura”.
Post a cui replica Roberto Saviano: “Lei è un irresponsabile e io la disprezzo”. “Secondo i dati Istat 2015 sono 652mila le donne che hanno subito stupri e 746mila le vittime di tentati stupri- scrive Saviano – Che facciamo Matteo Salvini, castriamo un totale di 1 milione 398mila stupratori? E gli italiani che sono tra questi dopo averli castrati dove li mandiamo? Qual è in questo caso la cura? La prigione per lei è sufficiente? I processi li facciamo o pratichiamo direttamente la castrazione? Dobbiamo tornare alla legge del taglione? È questo che prevede la campagna di odio razziale che porta avanti da sempre insieme al suo partito?. Lo sa che le donne maggiormente esposte a violenza fisica in Italia sono le straniere? E lo sa che sono in larghissima parte vittime di violentatori italiani? Ma come osa seminare odio in un momento storico tanto difficile? Oggi più che mai mantenere tranquillità e sedare l’odio razziale è un dovere”.
Nel Comune di Giugliano, ed in particolar modo nella fascia costiera, spiega ancora il sindaco Poziello “da circa un anno e mezzo non ci sono ulteriori arrivi, se non ad integrazione dei posti lasciati liberi”. Una scelta di operare su numeri precisi di migranti accolti “anche per poter portare a termine piani di integrazione. Ma nessuna tolleranza per chi commette reati”
Solidarietà e vicinanza “alla nostra amica operatrice”, condanna nei confronti del comportamento “del nostro connazionale” e, infine, un invito “agli sciacalli di professione ad inquadrare i fatti per come si sono realmente svolti, addebitabili a una sola persona e non a una comunità “.
Questo il commento di Omeliko Mike, presidente della Comunità nigeriana in Campania, a quanto accaduto nell’hotel “Le Chateau”, centro accoglienza a Varcaturo, nel comune di Giugliano in Campania (Napoli), dove si è registrata l’aggressione nei confronti di un’operatrice del centro.
La Comunità nigeriana di Napoli e della Campania evidenzia che “l’increscioso episodio, al vaglio dei magistrati, riguarda un connazionale che già in precedenza si è distinto per una problemi psico-caratteriali”.
(da “NextQuotidiano“)
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