#SALVINITOGLIANCHEQUESTI, PICCOLI STRISCIONI CRESCONO, ONDA SPONTANEA E INARRESTABILE
A MILANO, ZONA SAN SIRO, OTTO AGENTI DELLA DIGOS IN BORGHESE MINACCIANO DI SFONDARE LA PORTA DI UNA DONNA… A CARPI DENUNCIATO UN 71ENNE PER “MANIFESTAZIONE SEDIZIOSA” PER AVER APPESO UNO STRISCIONE… MA PENSANO DAVVERO DI FERMARE UNA RIVOLTA CON QUESTI METODI O CERCANO IL MORTO?
All’inizio era un caso isolato, una frase di Pino Daniele e una signora che si è vista entrare la Digos nel salone, uscire in terrazzo e rimuovere lo striscione incriminato.
Era un telo rosso e una scritta bianca che capeggiava al centro: “Questa Lega è una vergogna”. Matteo Salvini, poco dopo, avrebbe iniziato il suo comizio a Piazza Portanova, a Salerno.
Alle felpe con i nomi dei paesi, molti adesso rispondono con gli striscioni alle finestre. Sembra quasi un’onda spontanea e inarrestabile che travolge e contagia tutta la penisola.
Passando indifferentemente dal piano reale – gli striscioni, appunto, attaccati al balcone di casa – a quello virtuale – che in queste ore si raccoglie sotto l’hashtag #Salvinitoglianchequesti, marcatore che unisce le proteste sparse per tutta Italia come anti propaganda nei confronti del ministro dell’Interno.
L’ultimo caso è in Molise, dove il ministro dell’Interno è arrivato in vista della campagna elettorale per le europee.
Alla contestazione ufficiale, quella dei partiti d’opposizione, si passa a quella locale, più piccola
E allora a Firenze l’ironia toscana si scatena nello striscione affisso alle pareti di una casa: “Portatela lunga la scala, sto al quinto piano”.
Il riferimento è ai fatti di Brembate, comune nel bergamasco, dove i vigili del fuoco, muniti di gru, si arrampicarono fino alla finestra di una signora che aveva affisso un telo con la scritta: “Non sei il benvenuto”.
Stessa scena a Milano, dove gli striscioni si preparano in vista della grande manifestazione sovranista di sabato 18 maggio promossa dal vicepremier. Striscioni che, secondo il sindaco di Milano Beppe Sala, “Non vanno rimossi”.
Come raccontano alcuni membri del comitato abitanti San Siro: “si sono presentati 8 agenti in borghese, che hanno intimato di rimuovere lo striscione dal balcone, minacciando di sfondare la porta”.
I poliziotti si sono concentrati sul lenzuolo incriminato che recita: “Salvini amico dei mafiosi e nemico dei poveri”, la proprietaria è stato identificata e la formulazione di un eventuale reato è al vaglio delle autorità .
Il reato potrebbe essere “grida e manifestazioni sediziose” ad esempio, lo stesso per cui è stato denunciato il 71enne che ieri a Carpi ha esposto uno striscione contro Salvini. L’uomo è stato denunciato dalla polizia di Stato dopo aver esposto il manifesto, sul tetto di un palazzo.
A Napoli la lotta è frontale. Buona parte della città non dimentica le offese a sfondo razziale pronunciate dal leader leghista in gioventù e, in vista della visita partenopea di domani, prepara striscioni con un testo comune: “I terroni non dimenticano”.
La città , dalla Sanità a Materdei, dai Decumani a Scampia, si popola di scritte sui lenzuoli: “Napoli non ti vuole”.
(da “Huffingtonpost”)
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