SCANDALO RIMBORSI SARDEGNA: PERQUISITE LE CASE DI 19 CONSIGLIERI REGIONALI
BLITZ ALLA RICERCA DI DOCUMENTI SULLA DISTRAZIONE DI FONDI… TRA I NUOVI INDAGATI ANCHE ALCUNI ASSESSORI
L’inchiesta è sempre la stessa, ma continua a riservare clamorosi sviluppi.
Sul caso dei rimborsi ai gruppi, la politica sarda trema ancora.
E stamattina diciannove consiglieri regionali, qualcuno ex e qualcuno promosso assessore, si sono ritrovati i carabinieri e i finanzieri in casa e in ufficio.
La polizia giudiziaria cerca documenti e altri indizi che supportino ulteriormente l’accusa mossa dal sostituto procuratore Marco Cocco: i fondi che dovevano servire per l’attività politica sono stati invece utilizzati per affari personali.
Da qualche giorno sul registro degli indagati ci sono nuovi nomi e le perquisizioni fatte scattare all’alba di oggi confermano che l’attività della procura di Cagliari non è ancora conclusa. Gli arresti ordinati qualche settimana fa non erano l’ultimo capitolo. Tra i nomi nuovi compaiono quelli di tre esponenti del Partito sardo d’azione, l’unico che fino a questo momento era rimasto fuori dall’indagine.
Poi c’è Giorgio Oppi, uno degli esponenti politici più influenti dell’Udc della Sardegna, più volte assessore regionale e consigliere regionale per almeno cinque legislature.
A Sassari la polizia giudiziaria si è presentata a casa di Sergio Milia, avvocato e attuale assessore regionale alla Cultura e alla Pubblica istruzione.
Milia, comunque, non è l’unico tra gli esponenti della Giunta a finire sotto inchiesta: oggi è stata perquisita la casa dell’assessore all’Ambiente, Andrea Biancareddu, mentre è già a un livello avanzato il procedimento contro l’assessore all’Agricoltura, Oscar Cherchi.
Tra gli altri indagati, per il momento, si conoscono i nomi di Chicco Porcu, Antonio Biancu, Mario Bruno e Giuseppe Cuccu del Pd e Tore Amadu del Pdl, ex assessore regionale ai Trasporti.
Per gli altri si attendono ancora le conferme, visto che il lavoro di finanzieri e carabinieri potrebbe andare avanti ancora per diverse ore.
Con questo nuovo filone, la Procura della Repubblica di Cagliari ha praticamente decapitato tutta la politica sarda.
Gli indagati complessivamente sono un’ottantina, più o meno di tutti i partiti, e tra loro c’è anche la vincitrice della primarie del centrosinistra (che aspira a strappare la poltrona a Ugo Cappellacci) Francesca Barracciu.
Ancora in carcere l’ex capogruppo del Pdl Mario Diana, mentre solo due giorni fa era stato scarcerato il suo compagno di partito Carlo Sanjust.
Secondo gli accertamenti dei magistrati i fondi per l’attività politica, nel corso delle ultime legislatura, sarebbero stati sfruttati per acquistare orologi, penne e libri di grande valore, ma anche per organizzare un matrimonio e finti convegni su temi di ogni genere.
Nicola Pinna
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