SHOPPING A BASSO PREZZO: OTTO MESI FA AIR FRANCE AVREBBE PAGATO ALITALIA 5 MILIARDI, COMPRESI I DEBITI, ORA PER IL 25% PAGA 310 MILIONI
LA COMPAGNIA FRANCESE ENTRA IN ALITALIA PAGANDO UN QUARTO DI QUANTO SAREBBE STATA DISPOSTA A FARE OTTO MESI FA… CAI PER TRE ANNI AVRA’ IL MONOPOLIO DELLA ROTTA PIU’ REDDITIZIA, LA ROMA MILANO… E AL CONTRIBUENTE ITALIANO RESTA L’ORGOGLIO NAZIONALE DI PAGARE 4 MILIARDI DEI DEBITI PREGRESSI… OTTIMA OPERAZIONE
Con un ingresso di peso, pari a circa il 25%, nel capitale della nuova compagnia italiana, il colosso franco-olandese Air France diventa l’azionista forte e l’unico con esperienza nel settore aeronautico della compagine di imprenditori italiani proprietari del rinato vettore privatizzato.
La nuova Alitalia potrà rafforzare non solo la partnership con quello che è il leader mondiale del trasporto aereo, ma anche l’alleanza con Sky Team che, nata nel 2000, conta 11 compagnie più tre associate e un’estesa rete di collegamenti.
Alitalia decolla con la propria flotta iniziale di 148 aerei, con 500 voli quotidiani ( 23 nazionali, 34 internazionali e 13 intercontinentali). Il partner franco-olandese dispone di 590 aeroplani che raggiungono 258 destinazioni ed è il primo gruppo al mondo per fatturato ( 24,11 miliardi di euro), con un numero di passeggeri pari 74,8 milioni di utenti.
La partnership di Alitalia con Air France darà vita a una rete integrata che avrà l’hub forte in Parigi, con il supporto di Amsterdam e Fiumicino, con lo scalo romano come ponte verso l’Europa, Nord Africa e Medio Oriente con un totale di 34 destinazioni.
Negli ultimi otto anni, fra le due compagnie c’è stata cooperazione nelle vendite, nelle politiche commerciali e nei sistemi di fidelizzazione della clientela.
Ancora non è chiaro come la Compagnia di Jean Cyril Spinetta avrà voce in capitolo per quanta riguarda le scelte aziendali, ma avrà una partecipazione più alta di quella di ogni singolo socio italiano e sicuramente tre poltrone nel nuovo Cda di Alitalia.
Air France ha messo nel piatto dell’alleanza con Cai la cifra di 323 milioni di euro per il 25% della società .
Sarebbe previsto altresì un diritto di prelazione nel caso di cessione di quote da parte degli altri soci Cai dopo il periodo di lock up ( i famosi 4 anni di blocco delle azioni nelle mani dei soci attuali). Con 323 mlioni per il 25%, in pratica Air France paga una cifra corrispondente a 1.240.000 milioni di valutazione della Compagnia, purificata dai debiti che sono stati posti a carico dei contribuenti italiani.
Chissà perchè, viene da chiederci, esattamente otto mesi Air France offrì poco meno di 5 miliardi per la Compagnia, con debiti a carico della società francese.
In pratica ora paga meno di un quarto ( e senza accollarsi debiti) di quanto avrebbe fatto otto mesi fa. La stampa francese esulta per l’affare e ringrazia Berlusconi ( vedi titolo in foto).
Allora il centrodestra insorse in difesa della “compagnia nazionale”, motivo di orgoglio ( pur perdendo 1 milone di euro al giorno e in crisi fallimentare da anni) per gli italiani.
Alla fine gli italiani si sono trovati a pagare 4 miliardi di debiti pregressi, e l’affare lo hanno fatto gli imprenditori di Cai e Air France…che bella operazione.
I primi godranno dell’esclusiva della rotta Roma Milano, con aumento delle tariffe, i secondi hanno fatto shopping a basso prezzo e un domani potranno diventarne interamente proprietari col diritto di prelazione.
L’alternativa era Lufthansa che avrebbe privilegiato Malpensa invece che Fiumicino, ma la Lega ha fatto solo una battaglia di bandiera, visto che la compagnia tedesca un’offerta vera non l’ha mai fatta e considerato che la Lega si è accontentata di un emendamento che non dice nulla ma che impegna il governo “a fare qualcosa” anche per Malpensa.
Giusto due righe uso popolo padano per far bella la Lega, ma senza nulla di concreto. Non si parla, infatti, di “liberalizzazione delle tratte”, ma solo di “ampliamento”, l’Enac dovrebbe concedere delle autorizzazioni temporanee ai vettori che ne faranno richiesta, ma viene già fatto presente che gli accordi bilaterali in vigore prevedono diritti reciproci tra Alitalia e compagnie estere e rinegoziare questi trattati sarà un procedimento lungo.
Ma Malpensa più che delle chiacchiere ha bisogno di diventare un modello di efficienza in termini di sicurezza, imbarchi e procedure di check-in.
Non certo di vivere su rendite di posizione o su appoggi politici nordisti: un aeroporto spoglio, con pochi servizi, mal collegato e tempi d’attesa biblici di strada ne farebbe ben poca.
L’accordo con Lufthansa per ora è limitato a poche rotte europee, Malpensa deve guardare ai tratti open sky, i voli punto a punto, liberi per legge, con gli Stati Uniti. E a sfruttare un domani la liberalizzazione delle tratte ( ma qui ci vorrà molto tempo).
La Lega fa solo propaganda quando parla di “risultato ottenuto”, in realtà la Sea è da 11 mesi che ha presentato al Governo una serie di richieste: incremento di frequenze su Malpensa, multidesignazione (ovvero ampliamento delle offerte ad altre compagnie rispetto a quelle oggi designate), eliminazione delle restrizioni di accesso a Milano.
Si devono riformulare in pratica i trattati bilaterali con circa 70 Paesi, 26 dei quali considerati prioritari.
Non sarà certo un cammino facile o che si risolva con una dichiarazione di vittoria ( anche perchè sarebbe più corretto parlare di sconfitta).
Gli imprenditori padani presenti in Cai hanno pensato al loro interesse, come sempre, inutile nasconderlo, altro che Malpensa…
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