SLOT, COSA SI NASCONDE IN LIGURIA DIETRO IL BUSINESS CHE PIACE TANTO ALLA GIUNTA LEGHISTA CON RUOTA DI SCORTA TOTI
900 ESERCIZI A GENOVA, 271 AD ALBENGA, 154 A VENTIMIGLIA: LE SLOT DILAGANO… NUMEROSE INCHIESTE GIUDIZIARIE DIMOSTRANO CHE SERVONO ANCHE A RICICLARE SOLDI SPORCHI DELLA CRIMINALITA’…MA LA REGIONE PENSA A UNA MORATORIA PER UN ALTRO ANNO, COSI’ LA MALAVITA FARA’ AFFARI E SEMPRE PIU’ FAMIGLIE FINIRANNO SOTTO I PONTI
Lo dimostrano i numeri: in Liguria la diffusione delle slot machine nei locali pubblici, bar e tabaccherie, si manifesta come una presenza invasiva e preponderante.
I quasi novecento esercizi di Genova, i 271 di Albenga, i 154 di Ventimiglia, rappresentano cifre importanti di un meccanismo che, in un’epoca di crisi, ha finito per garantire un incasso supplementare, snaturando però le pratiche stesse del commercio.
Secondo dato sul quale accendere i riflettori: proprio quel riscontro anomalo e abnorme che classifica Albenga e Ventimiglia.
Sono numeri choc: se in Liguria il rapporto tra negozi con le macchinette e abitanti, l’unico che può aver validità , oscilla tra l’1 e l’1,5 per cento, in quei due Comuni c’è un’esplosione.
A Ventimiglia sei volte di più la media regionale, ad Albenga addirittura oltre dieci volte tanti.
E’ testimoniato dalle inchieste giudiziarie in tutta Italia che una diffusione massiccia può nascondere pericoli di riciclaggio.
Le slot machine, le videolottery in particolare, vengono utilizzate per lavare i soldi sporchi della criminalità organizzata; la vicinanza della Francia permette poi di far sparire rapidamente oltreconfine le somme, rese linde dopo un’immersione nell’azzardo.
Sembra ormai storia, ma ricordiamo che le prime leggi varate in Liguria per mettere sotto scacco le mafie puntavano già contro il gioco d’azzardo non tanto in sè, ma come strada spianata alle attività criminali.
Sono i risultati di uno studio effettuato da Anci Liguria, l’Associazione dei Comuni italiani, sul fenomeno slot in Liguria.
Gli esperti di Anci hanno preso come paramentri i Comuni sopra i 15 mila abitanti, quelli che fanno il grosso della popolazione e dei movimenti economici.
La partita è quella della moratoria sull’ingresso in vigore della legge anti-slot che avrebbe falcidiato la presenza degli apparecchi.
A Genova da 879 a 80; alla Spezia le 12 sale dedicate presenti in città sarebbero rimaste solo due.
Sospesa la legge (domani si vota per lo stop) il problema era quello di avere una fotografia esatta della situazione in Regione.
«Anci – spiega il segretario regionale Pierluigi Vinai – non prende posizione, anche perchè i punti di vista dei diversi Comuni sono differenti, non univoci. Ci è stato chiesto però di fotografare la situazione e l’abbiamo fatto. La cosa che salta agli occhi è un cambiamento epocale che ha modificato il commercio sotto i nostro occhi. C’erano i Sali e Tabacchi, i sali sono ormai spariti, sono arrivate le slot machine. È cambiato un mondo, è una rivoluzione economica e sociale della quale non ci siamo nemmeno resi ben conto».
Possono resistere i negozi, oggi, senza slot machine? Chi combatte la ludopatia dice che bisogna saper resistere anche senza slot.
Fosse solo, per di più, un problema di slot machine. Se la raccolta lorda del sistema giochi in Liguria per le slot, le Vlt, i videogiochi è stata nell’ultima rilevazione annua di 1 miliardo 391 milioni, si arriva a 1 miliardo e 880 milioni mettendoci dentro anche tutti gli altri gioco, dai Gratta e Vinci al lotto istantaneo alle lotterie e ai giochi più tradizionali.
Le tabelle dedicati lo definiscono come gioco terrestre; non perchè un’altra componente provenga da Marte, ma perchè c’è ancora tutta la parte del gioco online, dove le rilevazioni territoriali sono impossibili.
Però anche qui non mancano segnali di allarme. Proprio ieri i carabinieri di Potenza hanno arrestato 19 persone: l’accusa è di aver gestito attraverso sette società in molte regioni italiane, compresa la Liguria, il gioco clandestino attraverso una rete informatica parallela, ed evidentemente illegale, a quella della Sogei, l’ente del ministero dell’Economia che tiene i conti dell’azzardo legale.
Lo studio dell’Anci fotografa. Non commenta però spiega: l’invasione delle macchinette è evidente nei numeri, è un pericolo sociale evidente ma regge anche una parte dell’economia legale. mentre quella criminale si aggrappa, anche quella, al business degli schermi e delle reti informatiche.
Uno dei pochi affari in crescita nel nostro Paese.
(da “il Secolo XIX”)
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