“SO CHE A MARZO MATTEO SARÀ A MOSCA. TI CERCA VINCENZO TRANI”: RENZI, CHE FA IL TURBO-ATLANTISTA, HA AVUTO RELAZIONI SOLIDE E PRIVILEGIATE CON MOSCA.
A CURARLE, COME DIMOSTRA L’INFORMATIVA DELLA GUARDIA DI FINANZA ACQUISITA DAL COPASIR, L’AMICO DI SEMPRE (E SOCIO) MARCO CARRAI… IL RUOLO DI ANTONIO FALLICO E QUELLO DI TRANI, FONDATORE DELLA SOCIETÀ DELIMOBIL
Nel febbraio del 2015 un funzionario della Presidenza del Consiglio scrive a Marco Carrai per informarlo che lo sta “cercando Vincenzo Trani, avvisato dall’entourage di Putin che frequenta, che nel prossimo marzo Matteo sarà a Mosca. Voleva avere uno scambio di battute con te”. Pur non ricoprendo ruoli formali nel governo Renzi, la tela di relazioni tessuta da Carrai è di altissimo livello. Spesso viene presentato come colui che “si occupa di relazioni privilegiate con Matteo”.
Alcune di queste guardano alla Russia e sopravviveranno nella second life di Renzi: nel 2021 il senatore di Rignano entrerà nel Cda di Delimobil, società lussemburghese di Trani, che si occupa di car sharing.
Vincenzo Trani è un imprenditore napoletano vicino al Cremlino, che ha tentato di portare in Italia il vaccino Sputnik ed è in società con la banca moscovita Vtb. In quello stesso anno sembra a un passo la quotazione di Delimobil a Wall Street, appuntamento cui è annunciata anche la presenza di Renzi. Alla fine non se ne fa nulla. Anzi, all’inizio del 2022, con l’inizio dell’invasione russa in Ucraina, l’ex premier decide che è arrivato il momento di togliere il disturbo e si dimette dal Cda della società di Trani.
In questa nuova fase il Renzi senatore è uno dei maggiori critici del governo Conte, accusato di aver spalancato le porte a una missione russa di medici e infermieri durante la pandemia.
Ma nell’informativa di 457 pagine acquisita dal Copasir, sulle attività internazionali della coppia Carrai-Renzi, non mancano i contatti con società e uomini d’affari russi, talvolta molto vicini al Cremlino.
Nel 2014 Carrai propone con l’allora presidente del Consiglio di prendere contatto con Igor Sechin, oligarca molto vicino a Putin, proprietario del colosso petrolifero Rosneft. Fra il 2018 e il 2019, quando secondo la Guardia di Finanza Carrai e Renzi stanno avviando un’attività di procacciatori d’affari insieme, gli investigatori trovano traccia di proposte commerciali da presentare ad alti dignitari di Paesi esteri, come il Qatar.
Sechin, detto Dart Vader, è un ex Kgb, che guida la fazione politica dei “siloviki”, ex appartenenti agli apparati fedelissimi del presidente. Il 20 marzo del 2014 il governo Usa lo sanziona per la vicinanza al governo russo e la responsabilità nei disordini in Ucraina.
Il 4 ottobre del 2014 Carrai e Renzi discutono via mail delle modalità per organizzare un incontro proprio con l’oligarca: “Ciao Matteo, dopo che tu mi hai dato il via libera ho preso i contatti per l’incontro con Sechin. Tra l’altro ho avuto ok da Manenti (Alberto, ex direttore dell’Aise, ndr) a che io faccia l’incontro. Tronchetti che ho visto stasera rientrando in Italia me lo fisserà.
Bisognerebbe visti i casini (Fallico si era accreditato verso di lui per fare un incontro con te, poi sempre Fallico ha chiesto a Moretti di fissare un incontro con te, poi i Moratti ti hanno chiesto) che arrivasse il messaggio che io lo posso incontrare. Così vado a breve e sento cosa vuole e poi riferisco prima che tu incontri il suo capo. Perché è bene che tu non lo veda. Fammi sapere quanto prima perché lui chiede di vedere un interlocutore urgentemente”.
Renzi risponde a stretto giro: “Lo vedo io”. Carrai replica: “Il punto è che ti ci vuole qualcuno che faccia questo per te. Qualcuno che conosce di economia e che conosce quei mondi. Perché a mio avviso te non lo dovresti vedere. Queste cose non le fa il pdc (presidente del Consiglio). Su questo mondo facendo il nome tuo stanno lavorando troppi. Fallico che mercoledì ha portato a Mosca Bazoli impegnandosi a farti incontrare Sechin tramite Moretti. I Moratti (che per parlare con Sechin devono passare da Tronchetti sic!!)”.
Nella lettera, Carrai sembra fare riferimento ad Antonio Fallico: presidente di Banca Intesa Russia, ex compagno di scuola di Marcello Dell’Utri e uomo Fininvest a Mosca dagli anni Ottanta. Un riferimento che sembra tornare in un altro messaggio di Carrai, inviato questa volta a Mohammad Al-shaibani, potente rappresentante del governo emiratino, contattato a proposito di affari in Montenegro: “Ho bisogno anche di avere una dichiarazione con il tuo interessamento all’isola del Montenegro – scrive Carrai – che ora è proprietà della banca Gazprom, perché i miei amici in Russia (il presidente della banca Intesa in Russia è la persona più vicina al Ceo della banca di Russia) sono pronti ad aiutarci”.
(da Il Fatto quotidiano)
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