SOLDI E POTERE, IL MISTERO DELLA FIGLIA DI PUTIN
I SEGRETI DELL’EREDE DEL LEADER, AL CENTRO DI AFFARI MILIARDARI
Carine, ricche, brillanti e molto discrete, praticamente invisibili.
Forse è proprio per questa ostentata distanza da telecamere e riflettori che Katerina e Maria, figlie legittime di Vladimir Putin e della altrettanto discreta ex moglie Ljudmila, sono ormai un tormentone periodico che appare e scompare sui media internazionali con le rituali infastidite smentite del Cremlino e gli inevitabili inviti al rispetto della privacy.
Le smentite di ieri riguardano in particolare Katerina, figlia minore, 28 anni. Un’inchiesta della Reuters aveva infatti confermato quello che le malelingue di Russia danno per scontato da un anno.
Katerina sarebbe la stessa persona nominata improvvisamente vice rettore della prestigiosa università Lomonosov di Mosca e incaricata di gestire la creazione della “Mgu valley”, il parco dell’innovazione tecnologica della capitale con un budget che supererebbe il miliardo di dollari.
La tesi, sostenuta da giornalisti di opposizione come Oleg Kashin o da blogger noti e dissidenti come Aleksej Navalnyj si regge soprattutto sullo pseudonimo usato dalla signora: Katerina Tykonova.
Cioè il cognome della nonna materna di Katerina Putina. Con lo stesso nome d’arte la figlia del Presidente avrebbe partecipato sotto copertura a competizioni dello sport che predilige: la danza acrobatica sul ghiaccio.
A confermare la tesi alla Reuters ci avrebbe pensato nientemeno che il vicepresidente del colosso di Stato Gazprombank, Andrej Akimov, con dichiarazione incisa sui registratori dei cronisti britannici.
Il fatto che la figlia di cotanto padre possa accedere ad incarichi così prestigiosi senza averne i titoli e maneggiando un fiume di denaro pubblico non piace alla gente. Proprio per questo dopo qualche ora di imbarazzo il portavoce del Presidente ha smentito seccamente: “Akimov ha detto di essersi confuso e di essere stato male interpretato. E dunque smentisco. Il resto, la vita privata della figlia di Putin, non è affare di mia competenza”.
In realtà , quello che ha dato fastidio al Cremlino è la ricostruzione della situazione patrimoniale di Katerina che se la passerebbe molto meglio del padre.
Con il cognome vero ha sposato un milionario come Kirill Shamalov, figlio di Nikolaj Shamalov vecchio amico e socio di Putin dai tempi in cui, insieme ad altri amici pietroburghesi fondarono la “cooperativa edilizia del Lago”, il primo e ufficialmente unico investimento di Putin poco prima di cominciare la sua inarrestabile ascesa politica.
Sarà una coincidenza ma Shamalov, che possiede case lussuose in Europa e in Russia, oltre a una villa milionaria a Biarritz, ha incrementato di recente il suo impero grazie all’acquisto di gran parte delle quote di Gunvor, società che ha gestito per anni la vendita di tutti gli idrocarburi russi.
A vendergli le quote è stato l’oligarca Gennadij Tymchenko, anche lui socio della mitica cooperativa del Lago, e considerato da molti oppositori il gestore del portafogli segreto di Putin.
Tymchenko, colpito dalle sanzioni americane, sta alleggerendo il suo impero economico e preferisce smistarlo all’interno di un giro di amici fidati.
Voci e illazioni che fanno dire a Navalnyj: “Siamo nel classico caso della casta di potere che si arricchisce di denaro pubblico”.
Lo dice da anni ma nessuno ha mai trovato prove incriminanti.
Così come è più difficile trovare qualcosa di sospetto nella vita ancora più ritirata di Maria Putina, 30 anni, sorella maggiore di Katerina.
Medico endocrinologo, sposata anche lei a un uomo d’affari molto ricco, Jorrit Joost Faassen.
Ha scritto un saggio sull’arresto della crescita idiopatica nei bambini. E si fa notare per progetti milionari di beneficenza con l’Alfa Bank dell’oligarca Mikhail Fridman. Nessuno tra figlie, generi e consuoceri del Presidente, commenta la ricostruzione dei propri affari.
Maria e Katerina Putina preferiscono restare al riparo e invisibili.
Nicola Lombardozzi
(da “La Repubblica“)
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