SOLITO GIOCO DELLE TRE CARTE: L’AUMENTO DELL’IVA SLITTA A GENNAIO, RINCARO DELLA BENZINA E DEGLI ACCONTI IRES-IRAP
SARANNO RIVISTE IN FUTURO LE ALIQUOTE, INTANTO AUMENTANO LE ACCISE
Accordo fatto.
L’aumento dell’Iva dal 21% al 22% slitta dal primo ottobre a gennaio, nella speranza di poterlo congelare definitivamente entro la fine dell’anno.
E’ quanto emerge dalla Bozza del decreto legge anticipata dall’Ansa. Entro l’anno prossimo, poi, verranno “ridefinite le misure delle aliquote ridotte” dell’Iva “nonchè gli elenchi da assoggettare alle medesime”.
Il Consiglio dei ministri di oggi, inoltre, ha rifinanziato la Cassa integrazione in deroga per il 2013 con un’ulteriore somma di 330 milioni di euro “da ripartirsi tra le regioni”.
Le coperture per il mancato rialzo dell’Iva a ottobre arriveranno dall’aumento dell’acconto dell’Ires (al 103%) e dell’Irap per il 2013, oltre che dall’incremento delle accise sui carburanti per 2 centesimi al litro fino a dicembre 2013 e poi fino al 15 febbraio 2015 di 2,5 2,5 cent al litro.
Il ministro dell’Economia, Fabrizio Saccomanni, negli ultimi giorni aveva indicato in un miliardo di euro la cifra necessario per far slittare il provvedimento, inizialmente previsto per giugno.
La Bozza prevede anche l’integrazione con 120 milioni di euro del fondo di solidarietà comunale istituito per il 2013 per compensare i Comuni del mancato gettito Imu.
Sono state quindi accolte, almeno per il momento, le richieste delle associazioni di categoria.
L’ultimo a chiedere lo stop all’aumento era stato Carlo Sangalli, questa mattina, a Radio1Rai: “Anche se alcuni indicatori come ad esempio l’export e la fiducia delle famiglie e delle imprese cominciano a dare segnali di risveglio, ancora latitano gli effetti sull’economia reale. Noi confermiamo le stime di marzo con il Pil a -1,7% e i consumi a -2,4%. Bisogna far ripartire la domanda interna e per questo si deve scongiurare il previsto aumento dell’Iva dal 21 al 22%”.
(da “La Repubblica”)
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