SOTTOSEGRETARI, NON “CAMBIA VERSO”: E’ SEMPRE CORSA ALLA SPARTIZIONE
SONO 50 LE POLTRONE MESSE IN PALIO DA RENZI, META ANDRANNO AL PD , DIECI A NCD: SI VA VERSO LA CONFERMA DEI “VECCHI”
Con effetto immediato, la variopinta maggioranza s’appresta a votare il Renzi I.
E un attimo dopo aver schiacciato il tasto giusto, la fiducia al governo, i gruppi si riuniscono per stilare l’elenco di sottosegretari e viceministri: ballano 47 poltrone o persino 50.
Enrico Letta, beffardo, sostiene che la struttura di Palazzo Chigi non è cambiata.
E lo dimostra il Nuovo Centrodestra di Angelino Alfano, che chiede, anzi pretende la conferma dei propri rappresentanti: dieci posti con qualche variazione.
Non sarà rimosso Luigi Casero al Tesoro, piuttosto verrà rafforzato con la presenza di Enrico Zanetti (Scelta Civica).
Inamovibile Gioacchino Alfano (Difesa, Ncd), Simona Vicari (Sviluppo, sempre Ncd, ex collaboratrice di Schifani) e i montiani Carlo Calenda (Sviluppo) e Ilaria Borletti Buitoni (Cultura).
Il giuslavorista Pietro Ichino e l’ex Italia Futura Irene Tinagli, coppia di Scelta Civica, si giocano il ministero per il Lavoro.
Su più fronti, in corsa anche Benedetto Della Vedova, montiano.
Scippati di un ministero a favore di Gianluca Galletti (Udc), i Popolari per l’Italia di Mario Mauro e Lorenzo Dellai saranno ricompensati con (almeno) quattro seggiole.
I nomi: Maurizio Rossi, Gea Schirò e l’uscente Mario Giro.
Ha ottime possibilità il nipote di Ciriaco De Mita, Giuseppe, vicecapo-gruppo dei Popolari per l’Italia in quota Udc: la ragione politica, fra casiniani e mauriani (da Mario Mauro), non è facile da spiegare, ma il deputato potrebbe riscoprirsi sottosegretario o addirittura viceministro.
Su 47 caselle disponibili, la metà sono riservate ai democratici.
Renzi non vuole sguarnire il fronte partito: dopo Marianna Madia e Maria Elena Boschi, soltanto Luca Lotti passerà al governo, esattamente a Palazzo Chigi.
Il responsabile organizzativo Pd, da un decennio vicinissimo al presidente, sarà sottosegretario a Palazzo Chigi e potrebbe ricevere la delicata delega per i servizi segreti, anche se Marco Minniti potrebbe restare dov’è.
Esclusa al Nazareno e al governo, Simona Bonafè potrebbe rientrare, ormai è quasi sicuro, in veste di sottosegretario.
La senatrice (e già sindacalista) Valeria Fedeli andrà al Lavoro; sarà richiamato a Roma il collega irpino Vincenzo De Luca, non eletto, e omonimo del sindaco di Salerno (che già prepara la candidatura per le regionali in Campani).
Coltiva speranze, per il momento un po’ flebili, l’ex bersaniana Alessandra Moretti.
Carlo Tecce
(da “Il Fatto Quotidiano”)
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