SUPERMERCATI A SECCO IN INGHILTERRA, IL GOVERNO CHIEDE AIUTO AI MILITARI
100.000 CAMIONISTI IN MENO A CAUSA DELLA BREXIT
Scaffali semivuoti, prodotti che scarseggiano: in alcune zone del Regno Unito la Brexit, la pandemia nonché l’alto numero di cittadini costretti a isolarsi perché entrati in contatto con un caso di Covid hanno avuto un impatto sulla catena logistica di distribuzione del cibo e altri generi di prima necessità tanto che per sbloccare la situazione l’esercito è pronto a entrare in azione.
Il problema è la mancanza di camionisti , 100mila in meno rispetto a tempi pre-Covid secondo i dati della Road Haulage Association (RHA), l’associazione per gli autotrasporti.
Stando alla stampa britannica si tratta prevalentemente di cittadini dell’Est Europa che con le restrizioni sugli spostamenti dovuti al virus e alla Brexit hanno optato per altri paesi.
Un portavoce di Downing Street ha confermato che l’intervento dell’esercito è tra le opzioni allo studio per far fronte alla situazione che, stando alle principali catene di supermercati del paese, è grave: «Riusciamo a malapena a tenere la testa fuori dall’acqua», ha spiegato Chris Hall, capo del settore logistico di Asda.
Sul fronte militare sarebbero duemila gli autisti del Royal Logistics Corps pronti a intervenire. Per accelerare l’operazione potrebbero essere inviati in varie zone del paese e alloggiare in alberghi e ostelli.
La pandemia ha bloccato gli esami per le patenti e per la RHA migliaia di futuri guidatori di tir sono in attesa delle prove per ottenere i documenti necessari a svolgere l’attività, ma non abbastanza per far fronte alla carenza. «Predisporre l’intervento dell’esercito è una soluzione a breve termine», ha sottolineato un portavoce dell’associazione. «Dobbiamo chiederci come attirare i guidatori che ci servono».
(da agenzie)
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