SVISTE «ELETTORALI»: UN CANDIDATO COPIA PROGRAMMA DA SUO COLLEGA DI GENOVA E PROPONE IL PORTO A PATERNO’ (CHE IL MARE NON L’HA MAI VISTO)
SUL WEB IMPAZZANO ORA FOTOMONTAGGI SULLA “REPUBBLICA MARINARA DI PATERNO’”
Clamorosa svista in un programma elettorale per le amministrative, a Paternò: un candidato copia da un suo «collega» genovese e propone un porto per la cittadina dove il mare non c’è. Spiagge dorate con ombrelloni, tramonti con le palme, “noci di cocco dell’Etna”.
Sono le cartoline da Paternò, in provincia di Catania.
Dove c’è il mare, almeno secondo il programma elettorale di un aspirante consigliere comunale. In vista delle amministrative, infatti, l’uomo ha promesso di realizzare un porto in città : ma è stata una promessa a sua insaputa, visto che se n’è accorto solo dopo averla presentata.
Il “ragionier x”, infatti, ha fatto “copia e incolla” dal programma elettorale di un candidato di Genova che, lui sì, poteva promettere agli elettori mari e monti.
Un capoverso, infatti, recita: “Rifacimento dell’area portuale, dell’industria navale e del lungomare”.
Una svista, fatta da lui stesso o dai suoi collaboratori.
Ma, dopo la figuraccia, è iniziato lo sfottò dei suoi compaesani su Facebook: oggi il gruppo “Paternò a mare” – nato dal precedente “Sporchiamo il Comune?” contro l’affissione selvaggia – è formato da oltre 2mila persone.
Con un ricca gallery di fotomontaggi: si va da “Via dei Platani beach” dove c’è chi scorrazza sulla moto d’acqua, ai cartelli “Benvenuti a Paternò città del mare”, alla gara di off-shore.
I goliardi paternesi hanno modificato la cartina geografica della Sicilia creando il “Golfo di Paternò”, indetto un concorso pubblico per il “guardiano del faro”, segnalato gabbiani sui tetti, perfino proclamato la “Repubblica Marinara di Paternò”.
Senza dimenticare i prodotti tipici: l'”arancia di mare” di Paternò e, per la barca-simbolo dell’America’s Cup, il nuovo nome “Arancia rossa”.
Con un occhio alle cronaca, pubblicizzando crociere lungo le coste del paese, e raccontando perfino gli sbarchi dei migranti.
Satira pure sul fantomatico aeroporto da costruire in paese: visto che Paternò è conosciuto per le rane, la compagnia aerea non può che chiamarsi la “Larunghiairlines”.
Accanto ai messaggi ironici, pure un momento di riflessione: lo fa il sacerdote don Salvatore Alì che scrive in un post: “Se Paternò fosse stato un paese di mare sarebbe stato completamente diverso ma purtroppo la cruda realtà ci dice che è sempre un paese “da chiana”.
Comunque questa pagina ci aiuta a sognare e sognare fa bene”.
Eppure, facendo un giro per le strade della cittadina, qualche spunto reale si trova: a Paternò, per esempio, c’è la sede locale dell’Associazione Nazionale Marinai d’Italia.
(da “Il Corriere del Mezzogiorno”)
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