TANTO TUONO’ CHE PIOVVE, INUTILE STUPIRSI SULL’AGITAZIONE DEI MERCATI
LA SOGLIA DI ALLARME SARA’ 155-160
Tanto tuonò che piovve. Con le ultime sortite di Salvini-Di Maio e con le indiscrezioni anti-Euro sul Contratto, lo spread è ripartito.
Magari si fermerà , perchè le mani forti di Bce e Bankitalia che da settimane curano particolarmente i Btp italiani interverranno di nuovo, ma il segnale è negativo. Secondo i calcoli di un “focus” di Antonio Forte del Cer la soglia di allarme sarà quota 155-160: tra circa 15 punti, dunque, la spesa per gli interessi sui titoli di Stato comincerà a superare il budget stanziato che quest’anno ammonta a 62,5 miliardi. Cifre che mostrano il nostro fianco scoperto e che i mercati conoscono bene.
Alcuni, da tempo lanciano l’allarme.
Ora il fantasma si sta concretizzanto.
Ad ascoltarla bene anche Bankitalia nei giorni scorsi ha fatto riferimento ad una possibile ondata speculativa.
Suonano premonitori avvertimenti come quello pronunciato nei giorni scorsi in Parlamento dal vicedirettore di Via Nazionale Luigi Signorini, a non “indebolire” la riforma delle pensioni su cui “poggia la sostenibilità del debito” e a proseguire il risanamento delle finanze pubbliche se non vogliamo esporci “ad una crisi di fiducia”. Figuariamoci se si propone di trovare un percorso che garantisca la possibilità di uscire dall’euro e ricontrattare il Patto di stabilità
Del resto i mercati avevano dichiarato tutta la loro preoccupazione.
Il 30 marzo scorso, a pochi giorni dalle elezioni, fu dato solo un marginale risalto all’atteggiamenti di Blackrock, un money manager che gestisce fondi pari al Pil dell’Italia.
Scott Thiel, vice responsabile per gli investimenti di Blackrock, dichiarò che l’esito delle elezioni del 4 marzo in Italia “è stato il peggior risultato possibile e ancora i mercati non hanno reagito per niente”.
Alla domada se i Btp italiani saranno colpiti, la risposta fu: “Io penso che succederà ”
(da agenzie)
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