“TERRA DEI FUOCHI”: ORA L’ESPERTO E’ GIGI D’ALESSIO ?
DURANTE IL CONCERTO DI CAPODANNO A NAPOLI IL CANTANTE MINIMIZZA L’EMERGENZA AMBIENTALE DI UNA TERRA DEVASTATA: A CHE PRO?
Non adoro le feste di Piazza, soprattutto quando i fondi pubblici sono sempre di meno ed i disagi per i cittadini, proprio a causa delle reiterate e continuate omissioni dovute alla carenza di liquidità , diventano sempre più crescenti, pregnanti e insostenibili. Insomma, spendere soldi pubblici per organizzare un “Capodanno in Piazza” mentre ci sono persone che dormono per strada – proprio per mancanza di fondi e di strutture ricettive che possano ospitarli, e nonostante il gelo di questi giorni – o interi quartieri sono abbandonati a loro stessi da lustri e bilustri, la trovo una cosa assurda oltre che indegna
Nel caso del Capodanno organizzato dal Sindaco di Napoli, questo naturale ed istintivo “ri-sentimento” si è accresciuto ancora di più perchè “il tutto” ha sempre più assunto le sembianze, non soltanto della farsa scientificamente data, ma della beffa vera e propria ai danni della verit�
Altro che ipotetico momento di “gioia”. Il concerto di fine anno è stato utilizzato come una sorta di strumento privilegiato per consumare una mera propaganda di maniera e per lanciare spot pseudo-elettorali a detrimento di quel sentimento di sana ribellione che vive invece in ogni napoletano che ama la propria terra e la propria gente.
Dal palco di Piazza del Plebiscito, Gigi D’Alessio, col sicuro benestare del Sindaco, del Governatore della Campania e dello stesso Capo del Governo, ha affermato: 1) che solo l’ 1% della “Terra dei Fuochi” sarebbe inquinata: 2) che gli abitanti ed i medici per l’ambiente dovrebbero stare sereni; 3) che l’aumento della mortalità per tumori non esisterebbe; 4) che i reali d’ Inghilterra verrebbero a comprare frutta e verdure a Caivano (travisando completamente una notizia che riguarda l’aumento di esportazioni con la Gran Bretagna); 5) che la Campania, non sarebbe più la “Terra dei Fuochi”; ma la terra “dei suoni e dei cuori”.
Come sia possibile che un napoletano, da un palco collocato proprio nel cuore della città , in diretta nazionale – e non solo – assuma e diffonda certezze anzichè ribadire dubbi e “gridare” l’appassionata e fervente istanza di intensificazione degli interventi, proprio non è dato capirlo.
In ogni caso la cosa fa davvero tristezza perchè, mentre l’emergenza ambientale persiste, la Regione Campania ha pensato bene di investire milioni di euro per pagare calciatori e cantanti per una sterile attività di marketing sulla nostra terra, dimenticandosi del tutto delle bonifiche e delle attività di screening.
Come sia possibile dire che la Campania non sia più la “Terra dei fuochi”, ma la “terra dei suoni e dei cuori” resta un mistero.
Proprio come la cecità di chi ci governa. A Napoli, la raccolta dei rifiuti è pessima, soprattutto in alcuni quartieri come quello di Fuorigrotta, e in buona parte della periferia, compresi i Comuni limitrofi, sono reiterati e continuati, sia i roghi tossici che le attività di sversamento illegale dei rifiuti.
Possono anche sbizzarrirsi nel raccontare “le favolette”. Possono anche “cantarcela” e “suonarcela” come vogliono.
La verità è che “terra dei fuochi” esiste ancora, purtroppo, e che necessita di interventi seri, ivi compresa l’occupazione del territorio da parte dello Stato per combattere, sia eventuali attività di speculazione economico-strumentale da parte della malavita e dell’eventuale connivenza politico-affaristico-malavitosa, che per annientare quel senso di inciviltà che alberga in chi offende quotidianamente la propria terra col menefreghismo sistematico e che soltanto l’uso della forza legale potrà seriamente riequlibrare.
E non si preoccupino nè D’Alessio, nè il Sindaco, nè il Governatore della Campania, nè tantomeno Renzi: questa terra è davvero la “terra dei cuori e dei suoni”, ma solo per l’amore della gente che ci vive.
Forse, un giorno non lontano, un po di cuore ce lo metteranno anche i politici…
Salvatore Castello
Right BLU – La Destra Liberale
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