TOMMASO STAITI: “BASTA FIGHETTE, A 80 ANNI RITORNO DA FINI”
CONTRO LA “BECERODESTRA”, L’EX PARLAMENTARE DEL MSI ANNUNCIA: “PRENDO LA TESSERA DI FUTURO E LIBERTA”…”LA RUSSA COME RASPUTIN, GASPARRI UN INFORMATORE DELLA QUESTURA, MOFFA COME LA TAPPEZZERIA AL MURO”…”BERLUSCONI? UN VENDITORE DI TAPPETI CHE NON CONOSCE L’IDENTITA’ NAZIONALE”
Nei tempi del calciomercato. Nei tempi della follia, della miseria e della ferocia politica, è accaduto anche l’incredibile, quello che nessuno avrebbe osato immaginare.
Ovvero che uno dei più antichi avversari politici di Gianfranco Fini nel vecchio Movimento sociale, Tommaso Staiti di Cuddia, ex parlamentare, settantottenne, indomito polemista, fuori da qualsiasi partito, ha annunciato il grande passo: “Prendo la tessera di Futuro e Libertà , voglio stare al fianco di Fini in questa battaglia”.
Così, intervistare il salmone che corre controcorrente diventa un compito avvincente ed anche divertente.
Se non altro perchè del gruppo dirigente della ex An, Staiti conosce vita, morte e miracoli.
E anche perchè è convinto che quello di Fli sia l’unico treno per costruire in Italia la destra che non c’è mai stata: “antibigotta, libertaria e perbene”.
Scusi Staiti, ma quando abbiamo letto la notizia non ci credevamo
Eh, eh, lo capisco. Chi me l’avrebbe mai detto che sarei diventato finiano ad ottantanni…
Come se lo spiega?
Con la logica e con il carattere. Sono uno che non è mai andato una volta in soccorso del vincitore. Vedere quello spettacolo osceno dei venditori di tappeti che si offrono e che cambiano bandiera è stata per me una vera sofferenza.
Nomi, nomi
Ho letto l’intervista in cui l’on. Belotti diceva di aver fatto cabaret. Dava a se stesso del buffone per motivare la sua scelta di abbandonare Fli. Mi ha fatto pena, anche umanamente.
Eppure lei ne ha viste tante
In 60 anni di carriera politica è uno dei punti più bassi che abbia mai visto a destra
Poi lei dice che c’è anche una ragione politica
Eccome, altrimento sarei un pazzo emotivo. Ho apprezzato il coraggio di Fini. Ha avuto la forza di mettere in gioco tutto per una idea. Questo ha suscitato in me persino ammirazione.
Se ci legge, Fini penserà di avere le traveggole
Invece gli ho anche telefonato per dirglielo. Lui sta facendo adesso l’operazione politica più importante che andava fatta a destra negli ultimi 50 anni: la separazione della destra da quella che io chiamo la “Becerodestra”
E che cosa la distingue?
Se vogliamo semplificare possiamo dire così: la guerra fredda e il muro di Berlino hanno costretto a stare insieme due cose che non avevano nulla a che fare l’una con l’altra. Il bigottismo, il conservatorismo e i valori più retrogradi, con la storia di uan destra innovatrice, progressista ed evoluta sul piano civile.
E Fini ha scelto la seconda strada?
Direi proprio di sì: ci portiamo dietro due scorie insostenibili e speculari del Novecento. il luogocomunismo e la becerodestra. Il miglior interprete di quel modo di pensare è Silvio Berlusconi.
Gli ex An che stanno nel Pdl dicono che non esiste una destra al di fuori di Berlusconi
Ah si? E allora è la migliore prova che sia possibile. Vede, io ho delle responsabilità terribili su La Russa
Cioè?
Me lo ricordo quando pascolava in piazza San Babila con la fidanzata bionda e il cane lupo. Era una specie di Rasputin missino, non era amato dai camerati perchè lo consideravano un fighetta. Io credevo che avesse delle doti e lo imposi come dirigente, a Milano, in una riunione finita a sediate
E ora?
Come vorrei che mi avessero steso e quella carriera non fosse iniziata
E Gasparri lo ricorda?
E’ quello che è cambiato meno. Aveva già allora la fisiognomica e i modi dell’informatore questurile. Se c’era un angolo buio, in una sezione, lì c’era Gasparri che declinava organigrammi nell’ombra
E’ vero che ha avuto parole dure anche per Moffa, suo ex compagno di corrente?
Vere, direi. Moffa è uno che fa poliitca da mezzo secolo, con il complesso di colpa più drammatico per un politico. Si confonde con la tappezzeria del muro che ha alle spalle. Per far parlare di sè ha dovuto tradire in modo miserabile, intruppandosi in quella trovata satirica che è il gruppo dei responsabili
Ma esiste davvero la destra progressista che lei sogna?
Eccome. Forse, ora che son caduti i muri, c’è la possibilità di costruirla davvero.
Mi dica cosa non va di questa destra berlusconiana
Sa, io sono uno che Cicchitto lo vede sempre con il cappuccio nero in testa
Ma lei come si definisce?
Ateo, spiritualista, progressista e liberale. Vedrete, questa destra c’è, e prenderà più voti senza Barbareschi e Belotti che avendoli tra le sue fila
Ma è sicuro che Fli non abbia posizioni di sinistra?
Quando ho visto Berlusconi che baciava la pantofola a Gheddafi e usava le nostre frecce tricolori per regalargli il teatrino mi son vergognato di essere italiano. Berlusconi è quello. Un venditore di tappeti che non conosce l’identità nazionale. E’ ora di chiudere con la vergogna del berlusconismo una volta per tutte. E il tempo è questo.
Luca Telese
(da “Il Fatto Quotidiano“)
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